Presentano
Mike
Bongiorno, Renata Mauro
Formula:
Due interpretazioni per brano,
14 brani qualificati per la serata finale.
Classifica
finale
Claudio Villa
- Iva Zanicchi: Non pensare a me
Annarita
Spinaci - Les Surf: Quando
dico che ti amo
I Giganti - The Bachelors: Proposta
Ornella
Vanoni - Mario Guarnera: La
musica è finita
Orietta Berti - Les Compagnons de la Chanson: Io
tu e le rose
Lucio Dalla - The Rokes: Bisogna
saper perdere
Sergio Endrigo - Memo Remigi: Dove
credi di andare
Gian Pieretti - Antoine: Pietre
Don
Backy - Johnny Dorelli: L'immensità
Little
Tony - Mario Zelinotti: Cuore matto
Pino
Donaggio - Carmen Villani: Io per amore
Wilma
Goich - The Bachelors: Per vedere quant'è grande il mondo
Giorgio
Gaber - Remo Germani: E allora dai
Gianni
Pettenati - Gene Pitney: La rivoluzione
Non
pensare a me
Claudio Villa e Iva Zanicchi
Non
pensare a me,
continua pure la tua strada senza mai pensare a me.
Tanto,
cosa vuoi, c'è stata solo una parentesi fra noi.
Forse piangerò
ma in qualche modo,
bene o male, tu vedrai, mi arrangerò
anche
se mai più sarò felice come quando c'eri tu.
La vita continuerà,
il mondo non si fermerà.
Non pensare
a me, il sole non si spegnerà con te.
Forse piangerò ma in qualche
modo,
bene o male, tu vedrai, mi arrangerò
anche se mai più
sarò felice come quando c'eri tu.
La vita continuerà, il mondo
non si fermerà.
Non pensare a me, il sole non si spegnerà con
te.
Il
Festival di Sanremo del 1967 si svolse dal 26 al 28 gennaio. Sede della manifestazione
il Salone delle Feste del Casinò. Vinsero in coppia Iva Zanicchi e Claudio
Villa, con il brano "Non pensare a me".
La direzione artista
fu affidata a Gianni Ravera. Le canzoni in gara furono 30, i cantanti 58. Presentarono
la 17a edizione del Festival Mike Bongiorno e Renata Mauro.
Per la 17a edizione del Festival giunsero centinaia di canzoni, ma solo 35 furono scelte dalla Commissione Speciale. Il Patron Gianni Ravera ne bocciò cinque, rimasero in gara 30 motivi.
Il pubblico del Casinò ascoltò i brani così divisi; 15 per sera. Al termine delle serate fu compito delle giurie sparse in 15 località segrete, decretarne le migliori da mandare in finale.
Ogni singolo
giurato scelse quattro canzoni, e le prime in graduatoria, andarono in finale.
Le rimanenti sette, furono scartate. Solo grazie ad un altro meccanismo, "in
pratica un'altra speciale giuria, formata da cinque elementi nominati dall'organizzatore",
ebbe il compito di ripescare un motivo dei sette bocciati, le canzoni finaliste
così furono sette. Stesso procedimento per la seconda serata.
Le 14
canzoni finaliste andarono in finale, per essere giudicate da 225 giurati sparsi
in 15 città, e che poterono esprimere per l'ultima serata solo una preferenza,
e non ci fu nemmeno la giuria speciale nominata dal patron Gianni Ravera.
Radio e Televisione trasmisero in diretta dal Salone delle feste le tre serate, per la finale si collegarono in Eurovisione.
CURIOSITA'
Il
Festival del 1967 fu caratterizzato da un evento tragico, il cantante Luigi Tenco
si tolse la vita nella stanza N° 219 del suo albergo, "Hotel Savoy",
si sparò un colpo di pistola alla tempia, perché deluso, la sua
canzone "Ciao Amore, ciao" fu eliminata. Il suicidio di Tenco scatenò
polemiche sul valore della manifestazione, e sul giudizio dato in pochi minuti
dopo l'interpretazione di una canzone. Si racconta che Mike Bongiorno, la prima
sera, dovette convincere Luigi Tenco a salire sul palco del Casinò per
cantare, e disse al presentatore, "Canto questa e poi ho finito...oppure
la faccio finita.." Si affermò che il giorno prima in un'intervista
avesse dichiarato che non doveva prendere parte al Festival. Chi lo osservò
in televisione assicurò che era terrorizzato, gli occhi erano sbarrati,
sembrava dovesse svenire da un momento all'altro. La canzone era bella, fatta
per Sanremo, giusta per il Festival. La morte così entrò con forza
al Festival. Il clima intorno alla manifestazione era del tipo culturale, andava
ad anticipare gli anni della contestazione giovanile. Il gesto di Luigi Tenco
fu visto non come una rinuncia, ma di protesta con la parola fine, una ribellione
ai giudizi. I verdetti delle giurie erano contestati, c'era anche lo spauracchio
del plagio, gli scandali erano costruiti appositamente per i festivals, forse
il suicidio di Tenco fu veramente l'atto estremo di protesta per le scelte delle
giurie di esperti che hanno fatto "arrabbiare" nel tempo tanti artisti.
Ci furono altri episodi curiosi intorno alla kermess canora, Domenico Modugno si dice che ripudiò il cantante francese Christophe, suo partner, perché non si ricordò le parole della canzone, dovevano interpretare insieme, il brano "Sopra i tetti azzurri del mio pazzo amore". Il cantante francese offeso andò via.
Il 26 gennaio del 1967, primo giorno del Festival, arrivò a Sanremo Mick Jagger leader dei Rolling Stones, accompagnato dalla moglie Marianne Faithull.
Claudio Villa quell'anno eguagliò il record di Modugno, che consisteva in quattro vittorie. Iva Zanicchi, invece, era la prima volta che vinceva dopo aver preso parte per tre volte alla gara canora. Scrissero sui giornali d'allora che la canzone vincitrice fu scritta a immagine e somiglianza del gruppo "Strangers In The Night".
La morte di Luigi Tenco segnò il primo passo verso il declino della manifestazione che dal 1967 in poi conobbe anni bui.
La canzone che invece ebbe gran successo anche internazionale fu quella di Tony Renis " Quando dico che ti amo".
Ricordi
personali
E' l'anno di Luigi Tenco
:-(((((((((
Come dimenticare?
...i
giornali che "speculavano" su questo suicidio e noi giovani d'allora
che credevamo che ci si potesse suicidare davvero per essere stati eliminati da
una gara canora...
Luigi Tenco era fortemente depresso, perchè stava
vivendo la fine della sua storia d'amore con Dalida.
Si suicidò sparandosi
un colpo di rivoltella.
Quando mai un cantante va ad un Festival con una pistola?
Temo,
col senno di poi, che quella pistola fosse sua compagna fedele da molto tempo.
Probabilmente
se non fosse stato escluso non si sarebbe sparato quella notte...ma una "scusa"
prima o poi l'avrebbe trovata lo stesso...
Parlando di canzoni ce ne furono
parecchie di belle, che ancora oggi vengono cantate:
il "Cuore matto"
di Little Tony, le "Pietre" di Antoine, "Bisogna saper perdere"
che onestamente non ricordavo fosse cantata da Lucio Dalla, la splendida "Immensità".
La
mia preferita?
Forse sarebbe meglio dire i miei preferiti...eh eh eh
"Proposta"
dei
mitici, per me, Giganti e dell'ancor più mitico Enrico Maria Papes
Leyla
Sanremo
story
Il
diario di Lodovisca Poesia
e meditazioni Collage
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