Presentano
Mike
Bongiorno, Paola Penni, Carla M. Puccini
Formula:
Due interpretazioni per brano
14 brani qualificati per la serata finale.
Classifica
finale
Domenico
Modugno _ Gigliola Cinquetti: Dio
come ti amo
Caterina
Caselli - Gene Pitney: Nessuno
mi può giudicare
Wilma Goich - Les Surf: In
un fiore
Pino Donaggio - Claudio Villa: Una
casa in cima al mondo
Anna Identici - The New Christy Minstrels: Una
Rosa da Vienna
Orietta Berti - Ornella Vanoni: Io
ti darò di più
Giorgio Gaber - Pat Boone: Mai
mai mai Valentina
Sergio Endrigo - Chad and Jeremy: Adesso
sì
Milva - Richard Anthony: Nessuno
di voi
Equipe 84 - The Renegades: Un giorno tu mi cercherai
Remo
Germani - Les Surfs: Così
come viene
Iva
Zanicchi - Viv Dana: La notte dell'addio
I
Ribelli - The New Christy Minstrels: A la buena de Dios
Dio
come ti amo
Domenico Modugno e Gigliola
Cinquetti
Nel
cielo passano le nuvole
che vanno verso il mare,
sembrano fazzoletti bianchi
che
salutano il nostro amore.
Dio come ti amo
non
è possibile
avere fra le braccia
tanta felicità
baciare
le tue labbra
che odorano di vento
noi due innamorati
come nessuno al
mondo
Dio come ti amo
mi vien da piangere
in
tutta la mia vita
non ho provato mai
un bene così caro
un bene
così vero
chi può fermare il fiume
che corre verso il mare
le
rondini nel cielo
che vanno verso il sole
chi può cambiar l'amore
l'amore
mio per te
Dio come ti amo
Dio come
ti amo
Il Festival del 1966 si svolse dal 27 al 29 gennaio. I Vincitori furono: Domenico Modugno e Gigliola Cinquetti, col brano "Dio come ti amo".
Sede della manifestazione canora, il Salone delle Feste del Casinò. Patron Gianni Ravera, i cantanti furono 47, le canzoni 26. Presentarono: Mike Bongiorno, Paola Penni e Carla Maria Puccini.
Per la sedicesima
edizione del Festival, giunsero 216 canzoni, fu compito della Commissione Consultiva,
Presieduta dal Maestro Carlo Savina, eseguire una dettagliata selezione dei brani.
I responsabili dell'Ata società di gestione del Casinò, selezionarono
poi le 26 canzoni, da portare al pubblico del Casinò, le divisero 13 per
serata. Al termine, le 15 giurie esterne composte da 225 giurati, votarono le
sei canzoni da mandare alla serata finale. Le sette rimanenti, una speciale giuria
formata da 15 giornalisti ebbe la facoltà di sceglierne una, stessa procedura
per la seconda serata. Le 14 canzoni finaliste furono votate al termine della
terza serata finale, una sola canzone vinse il primo posto.
La Radio sul Secondo Programma e la Televisione seguirono la manifestazione in diretta tutte e tre le sere, per la terza ed ultima serata si collegarono in Eurovisione. Col salone delle Feste del Casinò, si collegarono altre 28 Emittenti.
Accadde per gli ultimi due anni, che ci fu una sola grand'Orchestra, che accompagnò i 26 cantanti, diretta a turno da 21 Maestri, tra questi c'è il nome di Ennio Morricone.
CURIOSITA'
Domenico Modugno fu la quarta ed ultima volta che vinse al Festival
di Sanremo, invece Gigliola Cinquetti la seconda ed ultima vittoria. Raccontano
che dalla gioia di aver vinto Modugno prese in braccio la sua compagna Gigliola.
Il
cantante Lucio Dalla, debuttante al 16° Festival, fu eliminato. Andò
male anche per Gino Paoli, non raggiunse nemmeno la finale. Tra le canzoni escluse
la giuria dei giornalisti ripescò e mandò in finale, la canzone
"Così come viene" cantata da Remo Germani, accoppiato con il
gruppo straniero dei Surfs. Tra il gruppo eliminato la seconda sera, fu ripresa
la canzone "Se tu non fossi qui" cantata da Peppino Gagliardi e Pat
Boone.
Per la sedicesima edizione non mancarono le polemiche, si racconta che la Rai si rifiutò di riprendere con le telecamere la manifestazione causa la presenza di Bobby Solo, colpevole di essersi comportato in malo modo in una recente trasmissione televisiva. Il cantante dovette inviare una lettera di scuse per far rientrare la polemica, la Rai accettò la richiesta di perdono, e fece fare le riprese del Festival.
Un altro colpo di scena fu nel corso della seconda serata, prima di annunciare l'ultima canzone in gara, la presentatrice Carla Puccini finse di svenire, cadendo come una "pera matura" sul palco del Casinò, la messinscena poi si seppe che le fu consigliata da due personaggi, che dopo qualche anno sfondarono nel mondo dello spettacolo e della musica: Gianni Boncompagni e Renzo Arbore.
Il 1966 fu l'anno della musica beat, "la musica dei capelloni". Approdò al Festival, con L'Equipe 84, abbinati al gruppo dei "Renegades", con la canzone "Un giorno tu mi cercherai", non ebbero un gran successo anzi furono cacciati via, in malo modo.
Fu l'anno d'esordio di Caterina Caselli, "caschetto d'oro", aveva una voce straordinaria, era diversa da tutte le altre, che invece imitavano altre cantanti di successo.
Il vero trionfatore dei Festivals era il Patron Gianni Ravera, inventò lui l'accoppiata con i cantanti stranieri, portò Paul Anka, Ben e King, Springfield, Timi Yuro, Pat Boone, e tanti altri grandi della musica Internazionale. Il patron era un monarca assoluto, che non conosceva misure nella scelta dei cantanti, dei brani, dei presentatori, e degli ospiti. Erano gli anni d'oro del festival di Sanremo.
Ricordi personali
Incredibile
ma vero!
A questa edizione del Festival, Celentano presentò "Il
ragazzo della via Gluck" e fu eliminato subito, così come fu eliminato
Lucio Dalla, alla sua prima partecipazione, ma con una canzone che nessuno più
ricorda (forse nemmeno lui)
La canzone vincitrice mi dice poco, come del resto
tutte le prime classificate, tranne qualche rara eccezione. Il vero successo di
quell'anno fu "Nessuno mi può giudicare" che lanciò nel
firmamento musicale "Casco d'oro" Caterina Caselli.
Ricordo vagamente
le due "vallette" di Mike: Paola Penni e Carla Maria Puccini.
Credo
che fossero due attrici
Leyla
Sanremo
story
Il
diario di Lodovisca Poesia
e meditazioni Collage
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