Presentano
Enza Sampò e Paolo Ferrari

Formula:
Due interpretazioni per brano,
10 brani qualificati per la serata finale.

Classifica finale
Tony Dallara - Renato Rascel: Romantica
Domenico Modugno: Teddy Reno: Libero
Wilma De Angelis - Joe Sentieri: Quando vien la sera
Nilla Pizzi - Tonina Torrielli: Colpevole
Joe Sentieri - Sergio Bruni: E' mezzanotte
Giorgio Consolini - Sergio Bruni: Il mare
Jula De Palma - Tony Dallara: Noi
Teddy Reno - Mina: E' vero
Fausto Cigliano - Irene D'Areni: Splende il sole
Johnny Dorelli - Jula De Palma: Notte mia

Romantica
Renato Rascel e Tony Dallara

Bambina bella sono l'ultimo poeta
che si ispira di una stella,
bambina mia sono l'ultimo inguaribile malato di poesia,
e voglio bene a te perché sei come me... romantica.
Tu sei romantica, amarti è un po' rivivere,
nella semplicità nell' irrealtà di un'altra età,
tu sei romantica, amica delle nuvole,
che cercano lassù un po' di sol come fai tu.
Tu sei la musica che ispira l'anima,
sei tu il mio angolo di paradiso per me,
ed io che accanto a te son ritornato a vivere,
a te racconterò affiderò i sogni miei,
perché romantica tu sei.
Tu sei la musica che ispira l'anima,
sei tu il mio angolo di paradiso per me,
tu sei romantica amica delle nuvole
a te racconterò affiderò i sogni miei,
perché romantica tu sei.

La decima edizione del Festival di Sanremo si svolse dal 28 al 30 gennaio.
I vincitori furono: Renato Rascel e Tony Dallara, con l'interpretazione della canzone, "Romantica"
Sede della manifestazione, il Salone delle Feste del Casinò Municipale di Sanremo.
L'Organizzazione fu affidata all'Ata del Casinò di Sanremo.
Direttore Artistico (Patron) Ezio Radaelli.

Le canzoni in gara furono 20, i cantanti 23.
Presentarono la 10a edizione del Festival, Enza Sampò e Paolo Ferrari.
Orchestre; "Orchestra della Canzone" diretta dal Maestro Cinico Angelini, Marcello De Martino e la sua Orchestra.

Il Festival del 1960 con i suoi brani in gara, ebbe la stessa formula degli anni precedenti, vale a dire, un gruppo di 10 canzoni si esibirono la prima sera, le rimanenti 10 la seconda. La terza serata, 5 brani dal primo gruppo e 5 dal secondo.

I giurati 389 per serata, furono divisi così; 189 presenti in sala, e altri 200 divisi in 20 città Italiane, che giudicarono attraverso la televisione. Fu l'Intendenza di Finanza ad interpellarli alla fine dell'esibizione degli interpreti. I giudici presenti al Casinò invece furono scelti, attraverso una piccola roulette, i biglietti dei partecipanti per essere estratti dovevano contenere in numero d'ordine, uno dei 7 numeri usciti dalla ruota. Sul palco del salone delle feste, poi portarono un tabellone bianco con i titoli delle canzoni, i possessori dei 189 biglietti poterono così esprimere la loro preferenza. Fu davvero un sistema di voto, singolare.

La Radio trasmetteva sul Secondo programma e la Televisione diffondeva in diretta la gara canora, dalle ore 22.00, per la serata finale anche in Eurovisione. Per la manifestazione canora del 1960 furono eseguite le doppie esecuzioni delle canzoni, affidate a due Orchestre. Oltre ai cantanti il coro era formato da 12 ragazze.

CURIOSITA'
Al Festival del 1960, esordì colei che poi divenne una delle più grandi interpreti della canzone Italiana: Mina. Però non ebbe particolare fortuna. Cantò due canzoni, una arrivò in finale, " E' Vero" cantata in coppia con Teddy Reno.

I vincitori, entrambi debuttanti, Renato Rascel e Tony Dallara, con la canzone che fu scritta dallo stesso Rascel con Dino Verde. Dissero che fu una sorte di restaurazione, per il mondo festivaliero d'allora, la canzone melodica per eccellenza.

Domenico Modugno, reduce dal successo mondiale, fu sorpreso dietro le quinte tremante, disse che tremava sempre, come la prima volta. La serata finale doveva interpretare la canzone "Libero" ma non si presentò, cantò al suo posto Teddy Reno, si giustificò, dicendo che si era addormentato dopo aver preso un calmante, arrivò più tardi in sala. Si racconta che un'associazione di donne cattoliche, di Milano pretendeva che fosse cambiata la frase della canzone che diceva"libero voglio vivere, come rondine che non vuol tornare al nido" secondo le signore, era allusiva, esplicita nell'alludere al tradimento e all'abbandono della famiglia.

Era il Festival dei titoloni sui giornali, i giornalisti accreditati, scrivevano frasi poco compiacenti, forse, si aspettavano qualcosa in più dai brani, rispetto alla fama della manifestazione canora conosciuta in tutto il mondo.

Il Festival di Sanremo, del 1960, invece, fu ricco ed innovativo, fu premiato dal record di ascolto, gli Italiani che seguirono la trasmissione in Eurovisione furono 30 milioni. Vinse praticamente la melodia, e la sfera sentimentale, che la circondava.

Ricordi personali
Tantissimi sono i ricordi. Molto conosciuti i due presentatori. Enza Sampò, giornalista, che possiamo ammirare ancora oggi, ogni mattina, sui nostri teleschermi e Paolo Ferrari, bravissimo attore teatrale, oltre che cinematografico. L'unica cantante che non so chi sia è Irene D'Areni.
Esordisce Mina, che anche se non era ancora la grande Mina, era già popolarissima.
Io avevo già iniziato a comprare dischi, anche se di quelli del Festival ne ho pochissimi.
Di certo non presi "Romantica".
Ho invece "Libero", ma soprattutto "Quando vien la sera" di Joe Sentieri.
Come canzoni ricordo anche "E' mezzanotte" ed il "Mare"
Leyla

Sanremo story
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