Tutti gli uomini sono uguali.
Alcuni meno...
Tutti gli uomini nascono uguali.
Nel senso che alla nascita, di solito, sono molto piccoli, completamente nudi e di pochissime parole.
Visto però che spesso si guastano crescendo (aprono ad esempio l'ennesimo negozio di telefonini o si riempiono di tatuaggi come un guerriero Maori anche se stanno in ufficio ad un computer tutto il giorno) sarebbe il caso di temperare questa mania dell'uguaglianza con un sanissimo richiamo al principio della diversità. Libertè, diversitè, fraternitè.
Al posto di aggiungere continuamente dei diritti, cominciamo a toglierne.
Diritti a punti, come la patente.
E invece di continuare a chiederci se sia giusto o no concedere il diritto di voto ad un pakistano che alza la serranda alle 8, l'abbassa alle 22 (e fino a prova contraria non rompe le scatole a nessuno), vediamo di limitarlo un po' ai bolognesi che non se lo meritano.
Essere bolognese (o italiano) non è un diritto.
Se ci credi è un piacere; se invece te ne infischi e sgarri, zac! via quattro punti.
In questo modo quando vai al seggio e porgi il documento arriva il presidente e dice:
"Caro Mignani, da qui risulta che lei ha parcheggiato abusivamente nove volte nelle piazzole degli handicappati, affitta posti letto in nero e, come se non bastasse, oggi ha pure un filo di prosciutto in mezzo ai denti.
Quindi il suo voto vale un quarto. Si accomodi nella cabina accanto alla toilette".
Tutti gli uomini nascono uguali, ma cittadinanza, casa, lavoro, voto, vacanze, svago, maternità, tatuaggi e gipponi coi vetri oscurati non sono diritti acquisiti.
Quello del piano di sopra avrà pure avuto i soldini per comprarsi l'appartamento, ma se dal rumore che fa sembra che dia tutto il giorno lezioni private di corsa nei sacchi, non se lo merita.
Quindi zac! via 4 punti e niente acqua calda nel bagno per tutto il mese.
Poi ne riparliamo.
Anche fare la pipì (in teoria) rientra tra i cosiddetti diritti dell'uomo.
Ma va meritato; perchè sarà anche vero che tutti gli uomini sono uguali, senza distinzioni di razza, di sesso, di religione, di idee politiche, eccetera eccetera.
Ma resto il fatto che alcuni alzano l'asse e tirano l'acqua.
Altri no.
Ed i risultati sono sotto gli occhi e le suole di tutti.
Quindi: zac!
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