Gentilissimo Professore,
abbiamo appreso con sgomento e atterrito stupore che Lei, abbandonata la scena politica italiana, intenderebbe dar vita a un think tank qui a Bologna.
Al pari del 98 per cento della popolazione locale (the indigens), noi ignoriamo che cosa sia un think tank, ma vorremmo comunque pregarla di desistere.
Almeno Lei, che ha girato il mondo, ma non mai perso l'accento e il buonsenso emiliano; almeno Lei, che si chiama Romano e non Christian o Ken; almeno Lei, che quando la vogliono irridere la chiamano Mortadella.
Almeno Lei, si rifiuti di fare un think tank.
Anche perchè, se lo lasci dire (lass you speak), coi think tank si sa dove s'inizia, ma non si sa mai dove si finisce. Uno un giorno si lascia convincere ad aprire un think tank e - zac! - si ritrova a gestire un bar sadomaso, a vendere pillole allucinogene, detersivi porta a porta o a suonare in un complesso rock neonazista.
Insomma, è un pasticcio, anche se il politologo Filippo Andreatta sostiene che fare un think tank "potrebbe aiutare a sprovincializzare Bologna".
Oddio (Oh my God! ), se lo dice lui può anche darsi; e se serve facciamolo pure questo think tank : ma per favore non davanti ai bambini. A creaturine innocenti che prima di elevarsi a livello internazionale avrebbero magari diritto a buone scuole, insegnanti capaci, palestre, piscine e parchi pubblici sgombri da feccia umana e deiezioni canine (dog's stronz).
Cosette così, un po' provinciali, che magari a Washington si mettono a ridere, ma a noi "ci" piace così.
Poi dopo apriamo il think tank, magari in Beverara Avenue o in Strazzacappe Street.
Durante la Seconda Guerra Mondiale il termine stava ad indicare luoghi protetti in cui si riunivano i capi militari per prendere decisioni cruciali sulla tattica e la pianificazione degli attacchi.
I think tank sono una peculiarità tutta statunitense.
Infatti è stata la
cultura pragmatica di cui gli USA sono pervasi a favorirne la nascita, lo sviluppo e infine
l'istituzionalizzazione.
Tali organismi assicurano dati, informazioni, consigli
e previsioni ai policy
makers (coloro che realizzano le politiche pubbliche) in termini
tendenzialmente oggettivi, tenendo conto cioè dello stato reale delle cose e
pertanto valutando le possibilità di una politica pubblica scovandone
opportunità, risorse, obiettivi auspicabili e conseguenze effettivamente
riscontrabili o riscontrate.
Ad oggi la politica (nel senso di politics) statunitense non può evitare di fare riferimento a queste strutture, tanto che negli ultimi anni ne
sono sorte anche alcune governative.
Beverara Avenue e Strazzacappe Street
Come si capisce dal contesto ironicovia Beverara e via Strazzacappesono due strade di Bologna che conservano nomi per niente conosciuti al di fuori dell'ambito cittadino.
Non so altrove, ma a Bologna sono tantissime le vie che hanno di questi nomi stranirisalenti a un passato molto remoto, quando magari in via della Beverara si abbeveravano gli animalio in via Strazzacappe qualcuno "rompeva" le cappe...
Boh... non so... ho tirato ad indovinare.
:-))))))