ARROGANZA SU DUE RUOTE
 
Com'è politically correct il cafone in bici
 
 

<<Bisogna essere imbecilli per mettere la bici in così malo modo>>
Appiccicato con lo scotch, su un sellino in via Tagliapietre, il foglietto "stile umarells" ammonisce da alcuni giorni il ciclista di turno.
Uno che ha svogliatamente legato la bici a un paletto, tagliando in due il portico e dimezzando lo spazio ai pedoni.
Un comportamento da autentico cafone (come spesso succede ai dueruote) ma ciò che colpisce di più non è la fesseria del tizio, sono le parole "imbecille" e "malo modo".
Chi li usa più questi termini?
Chi si prende la briga di salire in casa, raccattare una penna, scotch e foglio per vergare non un insulto, ma una constatazione e un monito?
Normalmente questi cartelli oggi sono concepiti così:
<<Come c.... parcheggi sta c.... di bici, testa di c....? La prossima volta ti buco le gomme, str....>>
Su quel sellino di via Tagliapietre, invece, c'è il "malo modo": una lezione di stile che saprà di rosolio, centrini da tavolo, naftalina e vecchie zie, ma di fronte all'arroganza dei cafoni moderni è un'autentica boccata d'aria pura.
Sia chiaro: un cartello identico poteva essere incollato anche a un'auto, a un camion, a un motorino e perfino ad un pedone; i cafoni sono bipartisan, ma il ciclista cafone (quello bolognese, almeno) ha un disvalore aggiunto: la pretesa superiorità ecologica.
Sto andando in bici, non inquino, sono politicamente correttissimo e quindi faccio quello che mi pare.
Il tutto con la solita scusa che, vista l'assenza a Bologna di piste ciclabili decenti, loro sono costretti a pedalare sotto i portici.
Balle.
Di solito il ciclista pedala sotto il portico nelle strade a senso unico;
pedala "controcorrente" per fare prima, non "per evitare i rischi del traffico";
mette a rischio i pedoni e rompe loro le scatole per i comodi suoi, mica per giungere a casa vivo dai bambini.
E da qualche tempo, come se non bastasse, ai dueruote duri-puri & selvaggi, si sono aggiunti sotto i portici anche quelli con le bici a motore.
Che se c'è una schifezza son proprio quelle: nè bici nè moto, nè carne nè pesce, nè di qua nè di là.
Continuiamo così, politicamente corretti, ad adottare i negretti a distanza e a fregare il vicino di casa.


A proposito di "malo modo"...



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