Basta, fermate questa corsa alla porcata
Basta basta basta.
Basterebbe solo una parola per riempire l'intera pagina. Non si può sfasciare un Paese, distruggere una repubblica, impiccare un premier e il suo governo intero su questa interminabile porcata. C'è una sproporzione immensa tra il poco e il nulla che si contesta al premier e il danno grave che si arreca all'Italia, al suo volto, alla sua dignità, alla sua vita quotidiana. Si alimenta un clima di guerra civile e di razzismo etico, si paralizza l'azione di governo, si deturpa l'immagine del Paese spubblicando quel che si sente e si vede dal buco.
Si discredita il ruolo della stessa magistratura che ha raggiunto il suo punto più basso di credibilità nella storia della nostra civiltà giuridica. Si preferisce il nulla e il baratro. Un danno pazzesco per quattro volgari, indecenti storielle private. Un paese in balia di puttane e giacobini. Su facciamolo scoppiare, proviamo con questa e poi con quella. Mettiamole in sequenza, prepariamoci come a Piedigrotta al botto finale. Fuoco. Forza toreri e voi infilzategli le banderillas, fategli perdere senno e orientamento. Se non ci vede più, magari spara sciocchezze, esagera, impazzisce. Siamo a questa mattanza.
Mi vergogno di vivere tra questa gentaglia che dagli spalti incita al massacro e si autoproclama la Migliore e vitupera i Peggiori, fossero pure la maggioranza del Paese. Nessun ragionamento è possibile, non si può dire d'altro, non si possono distribuire torti e ragioni, criticare gli errori patologici e le puttanate del premier... Ti trascinano in questa cieca guerra, o sei di qua o sei di là. E pensare che all'origine ci fu il pronunciamento di un Astioso Cretino... Fu lui a ridare fiato e sbocco agli odi: è il momento buono per colpirlo, dai, massacriamolo ora che è a terra ferito. Finiamolo, quel vecchio porco malato... Reagite voi magistrati di senno rimasti immuni, intervenite voi istituzioni non schierate, arbitri e garanti. Intervenga lei, capo dello Stato... Fermate questa guerra che rischia di finire con l'eliminazione fisica di uno o ambedue i confliggenti. Non mi vergogno di essere italiano; però mi sento perdutamente, disperatamente italiano.
Cucù Il diario di Lodovisca Poesia, favole e meditazioni Ultimi aggiornamenti del sito Home page