Da Varsavia, dov'era nata nel
1867, Marie Sklodowska si era trasferita a Parigi per frequentare
la facoltà di scienze.
Qui conobbe Pierre Curie, scienziato
già noto ed insegnante alla Sorbona e lo sposò nel
1895.
Preparando la tesi di laurea, coadiuvata dal marito, approfondì lo
studio dei minerali radioattivi.
I coniugi Curie scoprirono
che un minerale, la pechblenda, emanava radiazioni, e ne attribuirono
la causa alla presenza di un elemento ancora sconosciuto contenuto
nello stesso minerale. Come separarlo?
Dopo quattro anni di lavoro,
trattando una tonnellata di minerale, riuscirono a furia di trattamenti
chimici a isolare il nuovo elemento che chiamarono radio, per le
radiazioni che emetteva.
Era la scoperta più sensazionale
del nuovo secolo.
Non brevettarono il metodo
di estrazione: volevano che tutti potessero produrre liberamente
il radio per il bene dell'umanità.
Infatti si era scoperto
che il nuovo elemento combatteva efficacemente il più terribile
nemico dell'uomo: il cancro.
Per queste importantissime ricerche,
nel 1903 ai coniugi Curie e al Becquerel venne assegnato il premio
Nobel per la fisica.
Tre anni dopo Pierre Curie moriva travolto da
un carro.
Marie resse al dolore per amore delle sue bambine, Irene
ed Eva.
Infatti, sostituì il
marito nell'insegnamento, continuando le sue ricerche.
Al tempo stesso,
curava l'educazione delle figlie ed ebbe la soddisfazione di riscontrare
in Irene la sua stessa passione per la fisica.
Anche le nuove
ricerche proseguite da sola, dopo la morte del marito, vennero coronate
dal successo e nel 1910 riuscì ad isolare " il radio metallico".
Per questi nuovi meriti, l'anno dopo, le venne conferito il secondo
Premio Nobel, questa volta per la chimica.
Nel 1914, allo scoppio
della prima guerra mondiale, sospese l'insegnamento e le ricerche
di laboratorio, per organizzare il servizio radiologico per l'esercito.
Marie allestì delle vetture dotate di apparecchi a raggi x
e, spesso le scortò personalmente al fronte, accompagnata
dalla figlia Irene.
Madre e figlia si prodigarono
per lenire le sofferenze prodotte dalla guerra.
Finito il conflitto,
all'Istituto del Radio di Parigi, affluirono scienziati da tutto
il mondo, per dedicarsi alle ricerche, sotto la guida di Madame Curie.
La coraggiosa scienziata restò sempre una donna semplice,
modestissima, aliena dagli onori.
Rifiutò infatti per due
volte la Legion d'onore, accettando soltanto di far parte della Commissione
Internazionale della Società delle Nazioni, di cui fu eletta
vice presidente.
Ma il suo posto era al laboratorio.
Una sera di
primavera del 1935, uscì dal laboratorio, raccomandando al
giardiniere di aver cura dei rosai.
E non vi fece più ritorno.
Si spense il 4 luglio : la sua morte nel sanatorio di Sancellemoz
fu dovuta alle conseguenze del lungo ed intenso assorbimento di radiazioni
di corpi radioattivi.
Irene e suo marito continuarono le ricerche
nel medesimo campo.
Elena, loro figlia, si occupa oggi di fisica,
come la celebre nonna.
theEnd
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