Giuro che è vera e ve la racconto così come è accaduta.

Il mio medico di famiglia (o per meglio dire il mio ex-medico di famiglia, visto che è andato in pensione) lo conosco da che io avevo 20 anni e lui 26, vale a dire da 45 anni.
Era ancora uno studente in medicina quando lo incontrai la prima volta in quell'Ufficio dell'Enalotto, dove poi ho passato la mia vita lavorativa.
Da un paio d'anni è andato in pensione, ma quando ho bisogno di un consiglio urgente, soprattutto di domenica sera, non esito a chiamarlo sul cellulare senza farmi alcuno scrupolo. E così è successo alla fine di ottobre, una domenica sera, quando Sandro, mio marito, era a letto bloccato dal mal di schiena.

"Michele...ciao..."
"Uèèèèè Lodoviscaaaaa" (voce allegra di chi risente una vecchia amica)

"Scusami se ti disturbo, ma Sandro...ma che è 'sto casino?" (si sentiva un bimbo che strillava)
"Ma come non hai saputo la novità?" (voce seria di chi sta per farti una rivelazione)

"Quale novità?" (voce preoccupata di chi non sa cosa aspettarsi)
"Beh... (voce titubante) ...dopo tanti anni...che vuoi...sono cose che succedono..." (voce ancora più seria)

"Ma insomma cosa è successo?" (voce sempre più preoccupata di chi già si immagina chissà cosa, tipo separazione dalla moglie)
"Eppure ne hanno parlato tutti i giornali...come mai non sai nulla?"

"Michele la pianti di fare il misterioso? Cosa sono gli strilli che sento? Di chi è quel bambino? Sei forse diventato nonno?"
"E' il figlio della Bellucci...della Bellucci e mio..." (voce che più seria non si può)

"Ma vatti a fare un giro in paglietta, brutto stronzo che non sei altro. Possibile che la voglia di scherzare non ti sia ancora passata alla tua età?"

E giù una risata fragorosa dall'altra parte del telefono.

Bisogna conoscere Michele per capire il soggetto.
Un uomo che nonostante abbia passato la vita tra i dolori della gente, la voglia di scherzare non l'ha mai persa, così come quando era uno studentello in medicina.

Credo che da parte mia non ci sia bisogno di aggiungere altro, perchè il messaggio, neanche troppo criptato, che ho voluto trasmettere penso sia ben chiaro a tutti.

Leyla

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