
Altra amica virtuale, in risposta sempre alla mia prima mail sull'argomento
in oggetto.
ciao Leyla,
sono d'accordo con te. Aggredire un uomo di qualsiasi schieramento politico
appartenga è davvero
inconcepibile. La violenza genera altra violenza e devo dire che mi lasciano
sconcertata le giustificazioni che si sono date a questo insano gesto. Stamattina
in ufficio una dipendente affermava che Berlusca meritava quanto gli è stato
fatto perckè durante i suoi comizi che fa per il Bel Paese la gente si
sente ancora dire che tutto è tranquillo, da quando il centrodestra ha
il potere di governare sono cambiate tante cose e bla...bla...bla...Beh!....
nn ho parole....cosa rispondere alla mia collaboratrice? Con toni garbati ho
soltanto tentato di spiegarle che un'aggressione subìta, di qualsiasi
specie, resta x sempre nel soggetto violentato, difficilmente può essere
rimossa, si avrà sempre paura di essere aggrediti nuovamente e nessuno,
dico nessuno, ha il diritto di sconvolgere la vita di una persona.
Che la violenza su Berlusca, oggi, generata da uno psicolabile, sia oggetto
di discussione sul giusto o sbagliato mi risultano scontate le affermazioni
degli oppositori ma, sono convinta che siano dettate solo dal proprio ruolo
politico, purtroppo, la politica è molto sporca, tolto l'abito di rappresentanza
rimangono solo uomini del proprio valore.
La mia risposta
Cara amica, sono sicura, anzi più che sicura, che tutti coloro che
in questi mesi (per non dire in questi anni) hanno sparso veleno sulla persona
di Berlusconi, non avevano l'intenzione di giungere a quanto si è giunti.
E che oggi, almeno in cuor loro, stiano facendo un piccolo "mea culpa".
Di chi
parlo?
Tanto per iniziare di Michele Santoro e del suo fido scudiero Marco Travaglio, continuando
via via con tutti gli altri.
Il guaio, secondo me, è che costoro non si
rendono conto di chi c'è al di là del piccolo schermo.
Non si rendono
conto di come vengono recepite (e rielaborate) queste loro accuse.
A me, Lodovisca,
non spostano di un millimetro le mie convinzioni, così come non spostano
quelle di altri e, presumo, anche le tue.
Ma in quanti, invece, alimentano
come minimo antipatia, che può arrivare all'odio, per poi sfociare
in gesti inconsulti? Oppure fanno arrivare, poco più di un mese fa, a scrivere
su Facebook da un ragazzo di 22 anni, coordinatore dei giovani del
Pd di Vignola:
"Santo cielo, possibile che nessuno
sia in grado di ficcare una pallottola in testa a Berlusconi?"
La tua collaboratrice lamenta il fatto
che Berlusconi sparga ottimismo in un momento critico della situazione
mondiale, che coinvolge anche il nostro Paese.
Cosa dovrebbe fare secondo
lei?
Andare dall'ammalato terminale e dirgli:
"Ma quanto sei disgraziato, come sei ridotto male.
Tranquillo va, che tanto ti sono rimasti pochi giorni di vita e finalmente
morirai"
Certo che come
politico Berlusconi non è molto fortunato.
Nella precedente legislatura
gli capitò tra capo e collo la mazzata dell'Euro, con la svendita della
lira non certo fatta da lui.
Per noi popolino l'Euro è stata solo una
disgrazia.
I soloni economici dicono che sia un bene, ma noi abbiamo visto solo
raddoppiare i prezzi senza veder raddoppiare i nostri stipendi.
In questa legislatura
altra mazzata con la crisi economica mondiale partita dagli USA, senza contare
il terremoto abruzzese, che ha assorbito tempo e mezzi.
Ma in quanti sono in
grado di capire e di ragionare, obiettivamente, su queste cose?
Proprio stamattina in tv, mi pare sulla 7, si parlava del grado di
alfabetizzazione della popolazione italiana.
Tra veri analfabeti
(coloro
che non sanno nè leggere
nè scrivere),
tra mezzi analfabeti
(coloro che sapranno anche leggere
e scrivere, ma che più in là di tanto non vanno)
e analfabeti di
ritorno
(coloro che bene o male hanno studiato, ma che poi nel corso della loro
vita non leggono, non scrivono, non si informano), pare che la popolazione che
si salvi sia attorno al 29%.
Sappiamo in quanti non capiscono veramente un semplice
scritto o delle semplici parole dette?
Purtroppo sono in tanti e non dobbiamo
andare a cercarli col lanternino, basta guardarsi attorno.
Possibile che gli "addetti
ai lavori" (giornalisti, politici, opinionisti, etc.) queste cose non le sappiano?
O forse, penso io malignamente, contano proprio su di questo?
I pubblicitari
dicono che l'importante nella pubblicità è parlarne, che poi si
parli bene o male non importa.
Tradotto significa:
spargiamo il seme del dubbio...se
poi sia totalmente vero o totalmente falso, o in parte vero e in parte falso,
che importa?
Intanto spargiamolo...
ed ecco i risultati...
Un bacio
Leyla
