Ognuno di noi sicuramente ha dei bei ricordi di quando era bambino.
Io voglio raccontarvi i miei: ancora oggi quando ci penso mi viene da ridere!
Ho avuto la fortuna di avere una mamma giovane, aveva solo 24 anni quando sono nata io.
Mamma ogni cosa trasformava in una favola:quando chiedevamo come eravamo arrivate, lei raccontava che mentre una sera,insieme a papà, stavano sul terrazzo, sentirono un pianto di una bimba... lei e papà si sono messi a cercare e, sotto un albero di fico, trovarono una bimba che piangeva.
Se la sono presa e portata a casa... quella era mia sorella.
Mentre, a me, mi hanno trovato sotto una pianta di carciofi, dopo una abbondante pioggia:
ci rimasi male... proprio sotto una pianta di carciofi dovevo nascere io!
Beh, a dire il vero, sia io che mia sorella ci abbiamo creduto!!!!!!!!!!
Ora vi racconto la storia della befana.
Quando, ai primi di dicembre, mamma prendeva 4 fogli di quaderno, ci sedevamo attorno al tavolo: lei diceva "Chi sa questa befana cosa porterà... dai, bimbe, pensate cosa volete che la befana vi regali".
Io e mia sorella... grandi desideri!
Mamma ascoltava e poi, come sempre, diceva: "Bisogna stare attenti cosa chiedete, la befana è molto vecchia, non ce la fa a portare tante cose".
Ed era meglio che nella letterina mettessimo più di una cosa: se per caso non avesse avuto proprio quella che noi volevamo, almeno ci sarebbe potuta essere l'altra... e così via.
Ma, soprattutto, sarebbe stato opportuno chiedere mutandine, calze, ecc. ecc.
La sera, quando era giunta l'ora di quella attesa durata quasi un mese, io e mia sorella tremavamo a ogni rumore, strette strette...: "pensi che la befana sia già arrivata?"
Alla fine ci addormentavamo stanche ma, la mattina, di corsa a prendere i nostri sacchetti come giocattoli: la maggior parte erano la terza scelta, poche volte la prima... mutandine, calze, cioccolata tanta, ma anche le cipolle! Ma mamma diceva: "Brava la befana, giusta in tempo! dovevo proprio comprarle!!! "
In fondo eravamo comunque felici, io e mia sorella, di tutto quello che la befana ci portava... era vecchia, più di tanto non poteva.Crescendo, ho capito il perché di mettere più di una scelta!!!!!
Mamma non è che poi potesse spendere tanto, quindi si regolava sui costi delle varie cose.
E la befana non era vecchia, ma era la mia dolcissima mamma .
Un altro bel ricordo è quello di quando mamma ci portava al mare: prendevamo un sacco di cose inutili da portarci dietro.
Si scendeva a piedi, io e mia sorella correvamo per andarci a tuffare.
Sole e caldo non ci toccavano ma, nel salire verso casa, nessuna delle due voleva camminare.
Mamma, per farci camminare, ci diceva: "dai, dai, dietro quella curva c'è un asino senza gambe". Io e mia sorella ci davamo da fare per vedere l'asino senza gambe ma, curva dopo curva, dell'asino non c'era ombra!!
La colpa era nostra! l'asino era andato via, e così, ogni giorno, sempre per riuscire a vedere l'asino senza gambe, l'estate finì.Ma poi, perché propio un asino senza gambe? E' certo che mamma ne aveva di fantasia per farci contente!
Siccome io avevo paura dei temporali, tuoni e lampi (ancora adesso...)
mamma mi prendeva in braccio e mi raccontava che i lampi erano le luci che gli angeli accendevano e i tuoni erano il rumore delle carrozze, perché portavano i santi a spasso.
Io piangevo dalla paura e le chiedevo "come fanno andare a spasso se piove?", e lei "ma piove sulla terra per non farsi vedere da noi, ma dove sono loro c'è sempre il sole".
Ma questa storia non mi aveva mai convinta: puntualmente a ogni temporale piangevo!!
A me dà molto fastidio il vento di notte, ma anche di giorno quando c'è molto vento mi metto nervosa. Anche per il vento mamma si inventò una favola: lo sapevate che quando la notte tira il vento sono le fate? E, sì, sono le fate che volano! e quel fischio che si sente sono i folletti che, vedendo tante fatine volare, fischiano! e va beh, ho capito non ci credete, ma io ero piccola, ci credevo!!Quando sono arrivata io, mancavano 37 giorni a che mia sorella compisse 2 anni, quindi il lettone era già occupato da lei.
Mamma racconta che, quando io avevo 8 mesi, camminavo e facevo tutto quello che mia sorella faceva, quindi anche io volevo andare nel lettone insieme a loro. Ma mia sorella gridava, diceva che c'èra lei per prima: ogni sera era la guerra! Allora mamma e papà decisero che era giunta l'ora che andassimo nella nostra camera.
Mamma, la prima sera che ci portò in camera, era più triste di noi e allora ci raccontò la favola degli angeli. Ancora la ricordo e penso che un giorno la racconterò anche ai miei figli, se verranno. A voi non la racconto, ma vi dico solo qualche cosa: diceva che la sera, quando i bimbi vanno a letto nella loro camera, arrivano gli angeli a fargli compagnia. Mentre dormivamo, loro vegliavano il nostro sonno e, se durante il giorno eravamo state buone, la mattina sicuramente qualcosa di dolce sotto il cuscino avremmo trovato. Non ci crederete: la mattina puntualmente c'èra qualcosa di buono!!!
Dolce la mia mamma... oggi penso che la mamma mi ha sempre fregato, ma la sua stanza si era liberata.
Ora vi racconto la storia dell'anno vecchio, ma solo la parte più interessante.
Come ogni anno, il 31 dicembre alle ore 00 (eravamo piccole) mamma e papà ci portavano sul terrazzo a vedere i fuochi che salutavano l'anno nuovo.
Non è che ne capivamo tanto, e allora mamma ci raccontò che il vecchio anno era diventato vecchio, non poteva più esaudire i desideri delle persone e per questo andava via, e ne arrivava uno giovanissimo, bello, con i capelli biondi e lunghi e portava fortuna a tutti, e poi ci abbracciava forte forte. Come ogni bambino, io volevo vedere il vecchio anno che andava via con i capelli bianchi, ma lei diceva: "guarda, proprio ora sta passando! ".
E io "ma non lo vedoooooo", e papy "ma sì, proprio dietro a quegli alberi!!!".
Ma, io, quel vecchio e quel bel giovane con i capelli biondi, non li ho mai visti!!!!!!!!!!
Nella nostra casa abbiamo sempre avuto animali.
Di questo devo sempre ringraziare i miei genitori. Io e mia sorella siamo cresciute con un pastore belga: Romy ci seguiva dappertutto, era la nostra balia.
Non ricordo cosa gli successe, ma mamma disse che lo avevano regalato perché quando mamma diede uno schiaffo a mia sorella, Romy l'aggredì.
Lui andò via, ma arrivò un pastore tedesco. Si chiamava Jak: anche lui giocava con noi, ma crescendo aveva preso la brutta abitudine di andare a caccia di gatti.
La prima volta i miei comprarono un gatto, e la seconda volta un cane a una signora a cui Jak li aveva uccisi.
Ma dalla volta che ci portò in casa (morti...) un gatto con 4 micini, non ho più visto Jak: lo avevano regalato a un signore di Napoli.
Ma avevamo sempre un cane: fu la volta di un "terranova", ma solo oggi abbiamo un cane che ha 20 anni, l'unico che ha durato tanto: tutti gli altri, o per qualche motivo, o perché si ammalavano, andavano sempre via.Spero di non avervi annoiato ma avevo tanta voglia di raccontare queste storielle, che hanno accompagnato la mia infanzia!
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