Una morte preannunciata
La data della nostra nascita la conosciamo tutti.
Fortunatamente quella della nostra morte non la sapremo mai.
Il momento in cui ognuno di noi partirà per luoghi più incantevoli quella data la sapranno gli altri, ma noi no!!!
Sarebbe un dolore insopportabile conoscerla in anticipo, sia per gli altri che per noi stessi
Ed ecco, allora, che il buon Dio ha predisposto le cose in modo tale che ciò non avvenga
Ma in questi giorni tutti noi stiamo assistendo ad una lenta agonia.
Facciamo finta di niente, ma ogni volta che ci pensiamo che ci penso un piccolo nodo di tristezza mi stringe il cuore.
Pare che questa morte, preannunciata con lungo anticipo, sia un bene, ma io non posso fare a meno di essere triste
Sei con me da che sono nata.
E vero, sei cambiata anche tu, ma fondamentalmente sei rimasta sempre la stessa.
Sei cresciuta insieme a me.
Mi hai accompagnata sui banchi di scuola, mentre bimbetta imparavo a scrivere il tuo nome.
Eri con me, quando entravo dal lattaio sotto casa e chiedevo 5 omini di liquirizia
E la domenica, quando babbo mi diceva tieni vai al cinema parrocchiale e prenditi anche la gazzosa e le ciuinghe (gomme americane)
Non ti attribuivo molta importanza, ma ero felice di averti con me
Allora indossavi un bellabitino argentato e tintinnavi felice come per dirmi ehii sono qui ricordati di me usami pure, ma fallo con attenzione ok???
Man mano che crescevo, sei diventata più generosa Eri sempre con me, sia che volessi il Corrierino dei Piccoli (prima) o la Settimana Enigmistica (dopo ).
Poi sono venute le prime calze di naylon, lo smalto rosato per le unghie ed i 45 giri e tu sempre lì paziente, ad accontentare ogni mio desiderio
Mi eri sempre vicina, con solerzia, con amore, ma anche molto parsimoniosa. Non volevi viziarmi e ci sei riuscita benissimo, perché ti concedevi a me a piccole dosi.
Ma gli anni passavano ed io crescevo e mi accorgevo che con gli anni aumentava anche il bisogno che io avevo di te.
Tintinnavi ancora argentina, ma a volte indossavi un vestito più serioso, come per ricordarmi quando sono così, devi fare più attenzione vedi come sono silenziosa?
Ed arrivò il giorno in cui anchio potei dire sei mia tutta mia non mi sei stata regalata e ti guardai con più rispetto e capii quanti sacrifici bisogna fare nella vita per averti.
Le mie necessità nel frattempo cambiavano ora non si trattava più di avere un giornalino o lultimo disco di Gianni Morandi.
Cera la casa, cera il bambino, cerano insomma tutte le mie necessità di donna e tu sempre lì sempre pronta sempre a sorridermi nei tuoi vari vestitini colorati
Poi sono arrivati gli anni dellindifferenza non è che non ti rispettassi lo sai, vero solo che mi eri totalmente indifferente.
Eri una cosa scontata, oramai acquisita, facevi parte del mio quotidiano e come tale non mi accorgevo più di te.
Cambiavi abito in continuazione, ma io restavo indifferente; hai ripreso a tintinnare, ma anche lì, non hai risvegliato nessun ricordo nella mia mente.
Ed invece oggi eccomi qui a pensare a te
Mamma mi dai 5 lire cosa devi fare? vorrei comprarmi gli omini di liquirizia
Babbo è domenica ecco, tieni 25 lire per il cinema parrocchiale e per la gazzosa
Mi si sono smagliate le calze stai più attenta prendi 300 lire e valle a ricomprare
E uscito lultimo disco di Gianni Morandi ma è diventato una tassa questo qui va behh tieni 700 lire
Mamma, babbo ecco il mio primo stipendio 75.000 lire !!!
Quanti milioni vogliono per quella casa 10 ma che sono matti???
Quante cifre, quante lire a scandire la mia vita, quanti bei ricordi susciti oggi nella mia mente
Ma i ricordi sono miei nessuno me li potrà mai togliere figuriamoci se ci potrà mai riuscire un qualsiasi Signor Euro
Questo illustre sconosciuto che prenderà il tuo posto!!!
Ma chi è??? Che vuole??? Ma non vedi che nessuno ti ama???
Sei brutto, antipatico, non hai nessuna musicalità alle mie orecchie e soprattutto sei maschio.
Vuoi mettere la gentilezza della mia lira, la sua leggiadria, la sua femminilità???
Cosa dici liretta che sto esagerando che lui non ne ha colpa?
Forse hai ragione, ma è così triste il distacco dalle cose che amiamo (e la vita ce ne impone tanti tanti ), che non vedo perché dobbiamo sopportare anche questo.
Lo so che sopravviverò, non preoccuparti, ma è così bello potermi sfogare un po con te.
E bello poterti salutare, quando sei ancora qui con me, e dirti tutte quelle cose che vorremmo dire anche agli altri, quando ci lasciano.
Ma con loro non è mai possibile, ci lasciano così allimprovviso ed anche quando sai che stanno per farlo devi tacere lo stesso perché devi fingere non devi far capire che tu sai.
Ciao dolce amica, ti ricorderò sempre, non come sei adesso, ma come eri da giovane.
Ho conservato di te una bella fotografia è una foto che è costata parecchio, molto più di una recente, perché ha privato una bimbetta, per sua scelta, di una cosa che le piaceva tantissimo un omino di liquirizia.
Lodovisca
Bologna, 28 ottobre 2001
Il diario di Lodovisca Poesia, arte, favole e meditazioni Ultimi aggiornamenti del sito Home page