Venerdì
21 Gennaio 2005


Ruggero Jucker, il giovane milanese che si è vista ridotta la pena da 30 a 16 anni
per l'omicidio della fidanzata Alenya,
si è lamentato dal carcere:
"Quanto accanimento su di me. Con Alenya stavo bene"

Anche lei.
Da morire!

 




Leyla



P.S.:
E’ stata colpita con più di 40 coltellate, vibrate in ogni parte del corpo, sulle braccia, sulla schiena sulle gambe e infine sul ventre. Alenja Bortolotto ha cercato in ogni modo di difendersi dalla furia omicida del fidanzato, Ruggero Jucker.

Ha cercato di fuggire, di ripararsi con le mani. Ha visto la morte in faccia per alcuni minuti. Dai primi risultati dell'autopsia, eseguita mercoledì all'istituto di medicina legale di Milano, è emerso che la ragazza è stata inseguita e colpita più volte, col coltello da cucina impugnato dall'imprenditore.

Una quarantina, probabilmente, i tentativi, a giudicare dai graffi sul corpo e sulle mani, con le quali tentava di difendersi. Meno di dieci quelli andati a segno. Fendenti vibrati nel lungo e strenuo tentativo della ragazza di sfuggire alla follia omicida del suo fidanzato, che l'ha rincorsa per l'appartamento, ferendola a braccia, gambe e al corpo prima di infierire sul suo ventre. Una lacerazione tanto devastante quest'ultima che, inizialmente, era parsa conseguenza di un solo colpo.

E’ stato accertato, inoltre, che il cosiddetto 'evisceramento' (la fuoriuscita delle viscere dalla ferita) è avvenuto quando la ragazza era ancora viva e questo esclude che Jucker abbia infierito sul corpo della fidanzata ormai privo di vita. Non avrebbe trovato soluzione, invece, il quesito posto dalla procura se Alenja fosse incinta o meno (un quesito abituale in casi di delitti che vedono coinvolte persone in relazione intima fra loro).

E dai verbali d’interrogatorio emerge che Ruggero Jucker, nell’ultimo periodo, si sentiva soffocato dalla presenza della sua fidanzata: "Era possessiva. In quel momento mi dovevo liberare di lei. Mi minacciava. Mi voleva tutto per sé". comincia così il racconto agli psicologi e davanti agli investigatori.

"Era possessiva. E proprio quella sera mi raccontò che sua madre aveva sognato che lei era incinta. Lei mi amava profondamente. Io invece l'amavo solamente per quanto ritenevo fosse giusto fare", ha raccontato Jucker nell'interrogatorio i cui contenuti sono stati rivelati dal quotidiano 'La Repubblica'.

Nel ricostruire la notte dell'omicidio di Alenja, il gip Piero Gamacchio scrive: "Risultano poco tranquillizzanti le spiegazioni fornite da Jucker in merito alle ragioni dell'omicidio, avendo egli fatto riferimento a problemi lavorativi e in particolare a una prospettiva professionale nel catering che molto lo innervosiva. Alenja - rivela il gip - aveva accettato di passare la notte con Ruggero pur avendo saputo, non da lui, che, pochi giorni prima, il suo compagno aveva confidato alla madre di ritenere di essere omosessuale e sieropositivo. Confidenze confermate successivamente anche dalla mamma".

In questo quadro matura la tragedia. Alenja venerdì sera è seduta sul divano, Jucker quel giorno aveva assunto del litio prescrittogli da un medico omeopatico. "Nel corso della notte Ruggero viene assalito da una crescente ed incontrollabile agitazione. Si alza più volte dal letto, gira per casa. nonostante gli inviti alla calma di Alenja".

Lui comincia ad urlare e lei prova a chiamare aiuto al telefono. Allora scatta la follia omicida. Jucker prende un coltello in cucina e raggiunge Alenja in bagno. "Il fermato - conclude il gip - pur ricordando perfettamente quanto praticato su quel corpo non ha avuto il coraggio di riferirlo”.

Il mortaio
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