...a
proposito...
...oggi
compio 17 anni...
e
non sto scherzando!!!
Tanti auguri
Lodovisca
da
Lodo
Maggio
1983
La Juve
giocava la finale di Coppa Campioni in quel di Atene. Era una squadra interstellare...
quella che aveva vinto i Mondiali di Spagna con l'aggiunta di Boniek e Platini
e con il recupero di Bettega (gli altri due erano Brio e Furino)... lo scudetto
lo perse... e perse anche la Coppa... ma io non potevo saperlo.
Non
è che avessi veramente voglia di andare ad Atene, però sentire Sandro dirmi...
ma che stai scherzando... mi dette oltremodo fastidio!!!
Maggio
1984
La mia
Juve vinse lo scudetto ed anche la Coppa... non ricordo se la Uefa o la Coppa
delle Coppe.
Ero
felice, esultavo, Roby era a letto con la varicella... ma io smaniavo gridando...
Juve Juve e... dissi a Sandro... non so cosa farà la Juve l'anno prossimo...
non so cosa giocherà... nè dove la giocherà... ma ricordati che ovunque
sarà... IO
CI SARO'... SE TU VORRAI VENIRE CON ME, TANTO MEGLIO... SE NO CI ANDRO'
DA SOLA... RICORDATELO... PATTI CHIARI, AMICIZIA LUNGA!!!
Maggio
1985
La Juve
era nuovamente in finale di Coppa Campioni.
A
Bruxelles contro il Liverpool!!!
Mi
informai per tempo.
Prenotai
con una agenzia di Milano.
Un
viaggio di 4 giorni... 4 giorni che prevedevo da sogno...
28
Maggio 1985
A
Milano ci unimmo al gruppo degli altri partecipanti... vi era una strana atmosfera,
nessuno parlava della Juve e non capivo il perchè, nessuno aveva una bandiera,
sembravamo un gruppo di turisti.
Io
ero l'unica donna.
L'albergo
faceva letteralmente schifo, ma stetti zitta.
L'avevo
voluto io.
Se
solo fosse stato il contrario avrei detto a Sandro...
...TU
SEI PAZZO... IO DORMIRE IN QUESTA TOPAIA???? PORTAMI SUBITO A CASA!!!!
Ma
lo avevo voluto io... così stetti zitta.
La
sera uscimmo tutti assieme. Io indossavo un bellissimo paio di jeans con disegnata
sulla coscia sinistra l'Italia. Non li avevo comprati per l'occasione, li avevo
già, ma mi era parso naturale indossarli.
I
miei compagni non dissero nulla, però vedevo che tendevano a non lasciarmi da
sola, a fare quadrato intorno a me.
Gli
inglesi non erano ancora arrivati anche se qualche gruppetto si notava... cantavano
a squarciagola, chiaramente ubriachi.
Io
non sapevo nulla di hooligans, io pensavo solo all'indomani ed ero felice di trovarmi
in mezzo a tanti juventini.
Cenammo
in un ristorante dalle parti della Grand Place (mi pare che si chiamasse così),
vedemmo il bambino che fa la pipì e seppi che l'indomani si sarebbe unito a noi
un gruppo più numeroso, dove c'era anche un'altra donna.
Tornati
in albergo, non volli dormire in quello che avrebbe dovuto essere il letto matrimoniale,
mentre era solo un letto ad una piazza e mezza e visto che nella stanza c'era
anche un lettino singolo, dormii lì.
Mi
ero portata una bellissima camicia da notte tutta "frou frou", ma non la
indossai.
Mi
sarei voluta coricare tutta vestita, anzi mi sarei voluta mettere uno scafandro,
perchè l'idea di infilarmi sotto quel copriletto marroncino mi faceva letteralmente
schifo... brrrrrrrrrr...ma stetti zitta!
29
Maggio 1985
L'indomani
andammo in giro per la città, divisi a gruppetti.
Con
noi c'era un distintissimo signore che ci fece anche po' da cicerone e passammo
una bellissima mattinata.
Tornammo
in albergo per tempo per prepararci.
Mi
misi un paio di pantaloni neri con una argentina anch'essa nera e su un bellissimo
maglione azzurro di cotone grosso, fatto ai ferri.
Presi
la mia bandierina e scesi giù in quella che eufemisticamente veniva chiamata hall.
L'atmosfera
era cambiata.
Tutti
avevano bandiere, maglie bianconere, cappellini, trombette, fischietti...ed io
ero felice.
Conobbi
anche l'altra signora. Veniva dalla Sicilia ed aveva pressappoco la mia età e
si chiamava Mirella.
Quando
finalmente entrammo nello stadio ci eravamo un po' dispersi, ma Mirella mi vide
e mi chiamò.
Ci
avvicinammo a loro, ma il posto non mi piaceva e quindi chiesi a Sandro di andare
un po' più giù, cosa che facemmo.
Durante
la lunga attesa, mangiammo dei panini, andai a fare la pipì con Mirella dietro
alla baracchina dei gelati che era posta in alto degli spalti, e ci comprammo
anche un gelato.
Quello
che accadde dopo, alle 19,25, si sa...
...io
so solo che distesa come una sardina, testa in giù e gambe all'aria, addossata
ad altre sardine come me, e con su di me tante altre sardine, ad un certo punto
non sentii più nulla...
...all'improvviso
si era fatto un silenzio impressionante e distesa sul fianco sinistro, vedevo
il cielo azzurro attraverso le maglie di una rete metallica e pensai...
...Mio
Dio sto morendo...che maniera stupida di morire...
...e
poi mi giunse come da lontano una voce che diceva... su su coraggio... ci stanno
tirando su...
...mi
ritrovai all'improvviso libera, ma impossibilitata a tirarmi su vista la posizione
in cui ero...
...e
due braccia si allungarono verso di me... le stesse braccia che pochi attimi
prima mi stavano soffocando, dato che uno dei due gomiti di quelle braccia
mi premeva con forza sulla giugulare...
...ed
io avevo le mie braccia imprigionate e non potevo muovermi di un millimetro...
...e
le mie mani reggevano gli occhiali che mi ero tolta (la mia maledetta pignoleria)
e la bandiera e la borsa rossa di Gherardini...
...le
mani mi tirarono su...
...ed
io mi voltai subito verso il campo...
...e
vidi Sandro riverso bocconi una decina di metri più sotto di me... spostato a
destra di almeno un paio di metri...
...e
pensai...Mio Dio è morto e l'ho ucciso io...
...e
poi una valanga umana mi travolse... fu come se mi risucchiasse... ed io arrivai
in campo ruzzolando...per non so quanti metri...
...e
c'era il filo spinato... e c'erano tanti pezzi di ferro divelti...
...e
arrivai giù... ed altre due mani... mi aiutarono... di chi erano non lo so...
non l'ho mai saputo...
...e
mi ritrovai in piedi... integra... non unghia rotta...non un graffio...niente
niente... ma non lo sapevo...
...e
mi allontanai correndo e mi rivoltai...
...e
vidi sempre Sandro riverso bocconi... e su di lui un uomo che gli stava a cavalcioni...
e con il suo corpo lo proteggeva dalla folla impazzita... e non ho mai saputo
chi fosse...
...la
barella lo portò subito fuori... la barellista di dietro aveva una bellissima
treccia bionda...
...io
le corsi dietro... e dissi... è morto...
...no
no... respira...
...e
poi me lo depositarono fuori dallo stadio nella polvere... ed io non seppi fare
altro che sedermi per terra vicino a lui...le gambe non mi reggevano...
la gola bruciava...non osavo toccarlo e lui se ne stava così disteso... immobile...
...ed
io stavo con le spalle appoggiate ad un muretto e lo guardavo... e non facevo
nulla... nulla...
...gli
strapparono il maglioncino tanto bello che aveva addosso ed anche la camicia...
e gli slacciarono l'orologio per sentire i battiti del polso...
...e
se ne andarono...
...ed
io mi alzai a fatica...e gli tolsi l'orologio per metterlo nella mia borsa...
...e
lo lasciai col braccio mezzo alzato...perchè avevo paura muoverlo...
...e
mi diressi verso un'ambulanza per chiedere qualcosa da bere...la gola bruciava...
...la
lattina di Coca Cola era bollente... era già aperta... l'appoggiai alle labbra...
pensando... che schifo...
...e
tornai a sedermi... gambe distese... spalle appoggiate al muretto...
...e
il marito di Mirella mi chiese con gli occhi... come va?...
...ed
io con gli occhi gli risposi... e Mirella dov'è?...
...e
lui con la mano... mi fece un gesto di disperazione...
...e
poi me lo presero e me lo misero su un'ambulanza ed io corsi dietro dicendo...
vengo anche io...
...e
giungemmo in ospedale...
...solo
allora realizzai che ero anche una madre... e soprattutto una figlia...
...Sandro
si era ripreso, mi aveva parlato, potevo pensare anche ad altro...
...e
lo lasciai su una barella, in un corridoio... con solo gli slip addosso...che
dici vado ad avvisare casa?... posso lasciarti solo per un momento?...
...ed
andai a cercare un telefono... ed erano solo le 20...era passata solo mezz'ora
ma mi sembrava fosse trascorsa una vita intera...
...Babbo
sto bene...
...Visca
dove siete????
...tranquillo... siamo
in ospedale perchè alcuni del gruppo non si sono sentiti bene... tranquillo...
...VISCA
NON RIENTRATE NELLO STADIO!!!
...no
no stai tranquillo (non hanno capito nulla, pensai, meno male... quando mai rimetterò
più piede in un stadio... quando mai...)
...Lodo... Sandro
dov'è???...
...Mamma,
sta' tranquilla, è con gli altri del gruppo... li sta aiutando...
...e
dopo l'impiegata mi disse... per la telefonata sono tot franchi... ed io dissi...
ma io non ho più nulla, ho perso tutto...e mentre lo dicevo... mi accorsi
solo allora che stringevo ancora in mano... e la bandiera... e la borsa...
e pensai... li hai i soldi, non li hai persi...è vero li ho...ma che questa
stronza in un momento del genere mi venga a chiedere pochi franchi...NO!!!
NON GLIELI DO'!!!...
...e
tornai da Sandro... ma lui non c'era più... nel corridoio non c'era...
...era
in una camera vicino... non stava male...erano in 4...divisi dalle tende...ed
una donna chiedeva aiuto...
...aiuto...che
qualcuno mi aiuti... sto bene... ma non posso muovermi... devo avvisare che sto
bene...aiuto...
...Sandro... che
faccio... l'aiuto???...
...si... vai...
...e
mentre aiutavo lei... nel corridoio sentii un'altra voce... aiutami... aiutami...
...non
me lo ricordo più come si chiamava...era giovane...aveva una gamba rotta... voleva
che chiamassi casa per dire che stava bene...
...mi
dette il numero che segnai sul pacchetto di sigarette... e gli dissi...dimmi
qualcosa che solo tu puoi avermi detto...per tranquillizzare la tua mamma...
...e
lui... dille che sto bene e che qui ho comprato dei gagliardetti della Juve...
...ma
sei scemo... mi devi dire qualcosa che solo tu puoi avermi detto... lo capisci??...
...dille
che saluto Duchessa...
...chi
è Duchessa???...
...il
mio cane...
...ora
si che ci siamo... vado e torno...
...
ma c'era una fila enorme... e neanche una sedia... aspettai due ore... nel frattempo
andai in bagno e mi vidi riflessa in uno specchio...avevo una criniera leonina...
i capelli si erano riempiti di terra... l'Heysel era uno stadio in terra
battuta... per fortuna... ma per il resto ero a posto...
...e
solo allora mi accorsi che ero senza scarpe... e dire che erano scarpe con un
cinturino alla caviglia... eppure non le avevo più... così come non le avevano
tutti gli altri che mi circondavano...
...attendevo
seduta in terra... nessuno aveva voglia di parlare...
...e
a un tratto vidi Sandro con indosso una giacca di pigiama non sua... si era fatto
dimettere...
...volle
restituire la giacca e così gli detti il mio maglione azzurro che addosso a lui...
non era il massimo... gli spuntavano tutti i peli perchè era traforato...
...rivederlo
affidato solo a me mi fece assumere tutte le mie responsabilità... dovevo pensare
a lui...
...ma
non potevo "tradire" la fiducia di Walter... siiiiiiiiiiiiiii...Walter... mi è venuto
in mente... si chiamava Walter Giannini...
...puoi
aspettare ancora un po'... devo avvisare i genitori di quel ragazzo...
...si...ma
fai alla svelta...
...Buonasera,
mi chiamo Lodovisca... Walter sta bene, glielo giuro... ha solo una gamba rotta...
ma non è nulla... mi ha detto di salutare Duchessa...
...ripeta
per piacere... ripeta... stiamo vivendo ore d'angoscia... da dove chiama?...
...sono
in ospedale... come si chiama questo ospedale?... mi date il numero di telefono?...
glielo giuro Walter sta bene...tranquillizzi sua moglie... le sto dicendo
la verità... come
potrei sapere di Duchessa se non me lo avesse detto Walter?...
...e
poi di corsa a chiamare un taxi per riportare Sandro in albergo...
...e
mentre aspettavo il taxi all'esterno dell'ospedale...
...me
la offri una sigaretta?...
...certo...anche
tu eri là?...
...si...ho
perso tutto e non so come farò a tornare a casa... ma sono vivo...
...gli
detti tutto il pacchetto e...così persi l'indirizzo di Walter... e dopo mi dissi...
ma cosa hai fatto...l'hai abbandonato... era senza soldi... e tu gli hai dato
solo delle sigarette... perdonami amico... ma ero fusa... fusa... non c'ero con
la testa... perdonami... se solo avessi ragionato ti avrei preso con me... in
albergo c'era un secondo letto... ero fusa... e lui mi ringraziava pure... ed
io gli avevo dato solo delle sigarette... mentre avrei potuto dargli molto di
più... ancora
oggi sento un gran rimorso...
...la
topaia... era diventata una reggia... era diventata bellissima... ero a casa...
...e
tante mani si strinsero attorno a noi... e tanti baci... tanto calore umano...
...ognuno
di noi che arrivava era accolto con grida di gioia...
...e
così quando arrivò il signore distintissimo del mattino... anche io gli saltai
al collo... felice di rivederlo... felice di saperlo salvo...
...Mirella
no...Mirella rimase in coma per un mese... ed altri due se li fece di degenza...
...richiamai
casa...
...stiamo
bene, siamo in albergo...
...appena
rimesso giù...squilla il telefono... era mia madre...
...fammi
parlare con Sandro... sempre stata così quella donna... non le si poteva nascondere
nulla...
...e
Roby... Mamma il rigore di Platini non c'era... hai visto???
...sì
Roby... ho visto... di cosa parlava mio figlio?...
...e
c'era un ragazzo che mi guardava... seduto di fronte a me nella sala da pranzo
dove svogliatamente mangiavo un'insalata... un miracolo... ti guardo...
un miracolo... ma come hai fatto?...
...chi
aveva un bernoccolo... chi dei graffi... chi era ferito... chi aveva "solo" i
vestiti strappati...
...alla
fine nella stanza mi spogliai... il disegno del maglione azzurro si era
stampigliato sul mio corpo e ci rimase per giorni...
...e
alle due mi infilai nel letto ad una piazza e mezza che mi sembrò troppo grande...
tanto era il bisogno di sentirmi protetta...
...e
non so come, ma riuscii a dormire... sì, nonostante tutto l'orrore che avevo
visto... dormii...
___________________
Di
Mirella non mi mancarono mai notizie. Telefonai all'agenzia di viaggi e seppi
il suo nome e cognome e fui sempre in contatto con i suoi parenti.
Se
l'è cavata... con grande fatica... ma ce l'ha fatta.
Più
laboriosa fu la ricerca di Walter...
Sapevo
solo che era piemontese... di un paesino... di lui non sapevo neanche il cognome...
Non
ricordo più come... telefonai al mondo intero...ma alla fine ce la feci... e
così
un giorno di luglio li andai a prendere in stazione... lui, la mamma ed il papà.
Erano
gente splendida.
Seppi
che mi stavano cercando, ma di me non sapevano nulla.
...e
così avevano fatto mettere un annuncio su Famiglia Cristiana...
Riabbracciai
con tanta gioia Walter... ma lo avrei anche voluto picchiare...
Non
vi ho detto infatti che dopo la telefonata alla sua famiglia tornai a cercarlo
e non lo trovai più.
Mi
dissero che lo stavano operando e così ci rinunciai... mentre quello "sciagurato"
era solo stato portato al piano superiore.
Seppi
che non si era preoccupato di far avvisare la famiglia, perchè tanto lo stavo
facendo io.
Razza
di incosciente... gli dissi... e se io non ci fossi riuscita???
La
madre ripeteva continuamente... se non fosse arrivata quella telefonata sarei
morta...
E
il padre... non so quante volte ho dovuto ripeterle di Duchessa...
Tre
storie a lieto fine... ma ce ne sono state 39 che a lieto fine non lo sono state...
E
così, da allora, ogni anno io festeggio un altro compleanno.