Omar
Sivori
2
Ottobre 1935
17 Febbraio 2005
E' stato il mio primo "amore"
Quando ragazzina quattordicenne
seppi che era già sposato con due figli
passai una giornata tristissima.
E'
stato un "amore" che è durato a lungo.
Ritagliavo ogni pezzo
di giornale che parlava di lui e conservavo questi articoli in una carpetta
in
religioso ordine cronologico.
Quando a 16 anni conobbi Sandro ed ingenuamente
gli parlai di questa mia "passione"
che era legata anche alla Juve
(per
me erano due cose inscindibili)
lui mi fece una scenata di gelosia pazzesca.
Forse
un po' di ragione ce l'aveva
ma io continuai imperterrita ad adorarlo.
Come
finì questo mio "amore"?
Quando dalla Juve lui se ne andò
al Napoli.
Provai una cocente delusione.
Mi sentii come un'innamorata tradita.
Continuai
a seguirlo, gioivo se segnava, ma la "passione" era finita.
Stamattina
Sandro mi ha detto al telefono
dispiaciuto anche lui
"Sai...Sivori
se ne è andato..."
Non ho pianto,
però una tristezza
profonda mi ha fatto compagnia per tutto il giorno.
Non l'ho mai chiamato Omar,
per me era Sivori e basta.
In quel nome è racchiuso tutto il mio "amore"
adolescenziale.
Ciao Sivori
ti ho voluto bene
e ti ringrazio per tutte
le gioie che hai donato a quella ragazzina
che come ben saprai
anche se
ti ha "tradito" con tanti altri
in fin dei conti ti è rimasta
fedele per tutta la vita
perchè il suo amore per la Juve lo devo a te.
Un
bacio
Lodovisca
A dimostrazione dell'adorazione
che provavo per lui
Tema
"Qual è il personaggio vivente
che ammirate di più? Perchè?"
Svolgimento
Non
sono una patita del calcio, ma comunque mi interesso molto di questo sport. Non
ne capisco niente, o quasi niente, ma seguo volentieri qualche partita.
Per
me calcio vuol dire: Juventus.
Juventus sinonimo di Sivori.
Non so perchè
faccio il tifo per questa squadra, non me lo sono mai chiesto.
Molto probabilmente
perchè Sivori milita in essa.
E così non mi sono mai chiesta
nemmeno perchè mi piace tanto Sivori.
Forse perchè gioca nella
Juventus!!!
Sono due cose troppo unite, troppo collegate, quasi si fondono
tra di loro, che l'una senza l'altra non avrebbero più importanza alcuna
per me.
Nel cominciare a parlare di quest'uomo, di cui si è detto tutto,
non so se riuscirò a manifestare l'immensa ammirazione che provo per lui.
Questo
personaggio così vivo, così elettrizzante, così dinamico,
così effervescente riesce da solo a far vivere una partita. Gli uomini
in campo sono ventidue. Cosa importa? Per tutti c'è solo Sivori.
Sivori
che del pallone ne fa ciò che vuole.
Sivori che gioca con le mani incrociate
sulla schiena.
Sivori con i suoi calzettoni arrotolati.
Sivori che guarda
il suo avversario con aria canzonatoria.
Il povero difensore fa di tutto per
liberarsi di lui, ma non c'è niente da fare.
Ad Omar non la si fa.
Ad
Omar basta un piccolo colpo di tacco per far sì che il suo avversario impazzisca
ed imprechi contro quello scugnizzo dispettoso,
Ed egli vola con il pallone;
avanza con quella sua caratteristica andatura traballante; sembra sempre sul punto
di cadere, ma continua, invece, ad avanzare.
Ecco, è solo in area di
rigore.
Solo?
Cosa dico!
Con il suo cuore in quel momento battono all'unisono
centinaia di altri cuori, che lo incitano.
Migliaia di persone, che lo sospingono
con l'anima, che lo sorreggono in piedi con gli occhi.
Centinaia di migliaia
di tifosi di ogni genere: juventini, napoletani, romanisti, tutti veri sportivi
sempre pronti ad applaudire un calciatore di tal classe.
Non bisogna dimenticare,
anche, che Sivori è stato per tutta la stagione 1961/1962 il sostenitore
della squadra azzurra segnando gols su gols, uno più bello, più
strabiliante dell'altro.
Ed ogni tifoso gliene sarà grato, riconoscente.
Egli
avrà sempre un piccolo posto nel cuore degli sportivi, perchè prima
di essere juventini o interisti, milanisti o romanisti, noi tutti siamo italiani
e non possiamo dimenticare che quest'uomo ha giocato per noi contro la sua nazione.
Egli
si è battuto come un leone per far vincere l'Italia, infliggendo così
una sconfitta immemorabile all'Argentina, alla sua patria.
A quei tempi si
scrissero cose indimenticabili su di lui.
Si può non provare ammirazione
per un uomo così?
Ecco perchè io l'adoro.
Cagliari,
9 gennaio 1963 III
E Rag. "Pietro Martini"
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