Io adoro Jack Folla
Lo adoro
a tal punto che ho un nick
Jackie Folla
dove nel profilo dico di essere
sua moglie
:-))))))))))))
Lodovisca
Jack
Ti ho amato fin dal primo giorno che ti conobbi
Mi tenevi compagnia alle
7 del mattino
con la tua bellissima voce
e mentre mi truccavo
restavo
estasiata con la matita o il rimmel a mezz'aria
per poterti ascoltare e gustare
meglio.
Non so chi tu sia
Jack
non so di chi sia la voce
che mi emozionava
così tanto
e non solo per la sua bellezza
ma per le cose belle e
giuste che dicevi
che entravano in me e percorrevano il mio corpo facendolo
vibrare tutto.
Non ti ho mai dato un volto
nè voglio vedere il tuo
volto
Non ho mai saputo chi sei
nè lo voglio sapere
A me basta
sapere che esisti
Mi basta sapere come sei dentro...
è della tua
"anima" che io mi sono innamorata
Così come arrivasti all'improvviso
lasciandomi
senza fiato la prima volta che mi "parlasti"
altrettanto all'improvviso
te ne andasti...
e da allora le mie mattine
non sono più state le
stesse senza di te.
Ogni tanto "rispunti" nella mia vita
come
ora
sembra che tu mi dica...
guarda che io sono sempre qui...
non dimenticarmi...ricordati
di me...
Mi ricordo di te
Jack
come potrei mai dimenticarti?
Ogni
volta che ho il piacere di "rincontrarti"
ritrovo intatte le emozioni
che mi donasti la prima volta.
Un bacio dato con il cuore
La tua Jackie
DONNE IN RINASCITA
di Jack Folla
Più
dei tramonti, più del volo di un uccello, la cosa meravigliosa in
assoluto
è una donna in rinascita.
Quando
si rimette in piedi dopo la catastrofe, dopo la caduta.
Che uno dice: è
finita.
No, non è mai finita per una donna.
Una donna si rialza sempre,
anche quando non ci crede,anche se non vuole.
Non parlo solo dei dolori immensi,
di quelle ferite da mina anti-uomo che ti
fa la morte o la malattia.
Parlo
di te, che questo periodo non finisce più, che ti stai giocando
l'esistenza
in un lavoro difficile, che ogni mattina è un esame, peggio che
a scuola.
Te,
implacabile arbitro di te stessa, che da come il tuo capo ti guarderà
deciderai
se sei all'altezza o se ti devi condannare.
Così ogni giorno, e questo noviziato non finisce mai.
E sei tu che lo fai durare.
Oppure
parlo di te, che hai paura anche solo di dormirci, con un uomo;
che sei terrorizzata
che una storia ti tolga l'aria, che non flirti con
nessuno perché hai
il terrore che qualcuno s'infiltri nella tua vita.
Peggio: se ci rimani presa in mezzo tu, poi soffri come un cane.
Sei
stanca: c'è sempre qualcuno con cui ti devi giustificare, che ti vuole
cambiare,
o che devi cambiare tu per tenertelo stretto.
Così ti stai coltivando
la solitudine dentro casa.
Eppure
te la racconti, te lo dici anche quando parli con le altre: "Io sto
bene
così. Sto bene così, sto meglio così".
E il cielo si abbassa di un altro palmo.
Oppure
con quel ragazzo ci sei andata a vivere, ci hai abitato Natali e
Pasqua.
In
quell'uomo ci hai buttato dentro l'anima ed è passato tanto tempo, e ne
hai
buttata talmente tanta di anima, che un giorno cominci a cercarti dentro
lo
specchio perché non sai più chi sei diventata.
Comunque
sia andata, ora sei qui e so che c'è stato un momento che hai
guardato
giù e avevi i piedi nel cemento.
Dovunque
fossi, ci stavi stretta: nella tua storia, nel tuo lavoro, nella
tua solitudine.
Ed è stata crisi, e hai pianto. Dio quanto piangete!
Avete una sorgente d'acqua nello stomaco.
Hai
pianto mentre camminavi in una strada affollata, alla fermata della
metro,
sul motorino.
Così, improvvisamente. Non potevi trattenerlo.
E
quella notte che hai preso la macchina e hai guidato per ore, perché
l'aria
buia ti asciugasse le guance?
E poi hai scavato, hai parlato, quanto parlate, ragazze!
Lacrime e parole.
Per
capire, per tirare fuori una radice lunga sei metri che dia un senso al
tuo
dolore.
"Perché
faccio così? Com'è che ripeto sempre lo stesso schema? Sono forse
pazza?"
Se lo sono chiesto tutte.
E
allora vai giù con la ruspa dentro alla tua storia, a due, a quattro mani,
e
saltano fuori migliaia di tasselli. Un puzzle inestricabile.
Ecco, è qui che inizia tutto. Non lo sapevi?
E'
da quel grande fegato che ti ci vuole per guardarti così, scomposta in
mille
coriandoli, che ricomincerai.
Perché
una donna ricomincia comunque, ha dentro un istinto che la trascinerà
sempre
avanti.
Ti
servirà una strategia, dovrai inventarti una nuova forma per la tua nuova
te.
Perché ti è toccato di conoscerti di nuovo, di presentarti a te stessa.
Non puoi più essere quella di prima. Prima della ruspa.
Non ti entusiasma? Ti avvincerà lentamente.
Innamorarsi
di nuovo di se stessi, o farlo per la prima volta, è come un
diesel.
Parte piano, bisogna insistere.
Ma quando va, va in corsa.
E' un'avventura, ricostruire se stesse. La più grande.
Non
importa da dove cominci, se dalla casa, dal colore delle tende o dal
taglio
di capelli.
Vi
ho sempre adorato, donne in rinascita, per questo meraviglioso modo di
gridare
al mondo "sono nuova" con una gonna a fiori o con un fresco ricciolo
biondo.
Perché
tutti devono capire e vedere: "Attenti: il cantiere è aperto,stiamo
lavorando
anche per voi.
Ma soprattutto per noi stesse".
Più
delle albe, più del sole, una donna in rinascita è la più
grande
meraviglia.
Per chi la incontra e per se stessa.
È la primavera a novembre.
Quando meno te l'aspetti.
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