Buongiorno
Tra poco staccherò il pc
Prima di farlo volevo dire qualcosa
Non giudicatemi se nello scrivere dirò delle inesattezze
Non si può essere "informati" su tutto
io per lo meno non lo sono
Posso solo raccontarvi le mie "esperienze" di vita
così come io le ho vissute
e soprattutto come io le ho "recepite"
Mi accredito un minimo di intelligenza e una buona dose di obiettività
per credere di "capire" e di non prendere troppo spesso
lucciole per lanterne
Lodovisca
Giovanni
Il "mio" carabiniere
Ho un collega che adoro. Siamo stati assunti nello
stesso giorno.
Franco ed io eravamo due ragazzi, anche se io ero già sposata ed il
mio Roby aveva già un anno.
Ho vissuto le sue vicissitudini giorno dopo giorno.
Da quando conobbe la ragazza che poi sposò, dai problemi e dalle gioie
che la vita dispensa a noi tutti...
Insieme abbiamo riso, scherzato, litigato, ballato, pianto...so praticamente
tutto di lui.
Ho condiviso con lui la sua gioia per la nascita di tre figli.
Ha tre figli maschi meravigliosi il mio Franco.
Tre ragazzi bellissimi, con dei sanissimi principi, attaccatissimi alla famiglia,
cresciuti nella fede.
Sono veramente tre ragazzi "issimi".
Li ho visti in fasce, poi bambini, poi ragazzini, poi giovani...ed ora uomini.
Come sempre accade, pur volendo bene a tutti e tre, il mio preferito è
uno: Giovanni.
Il più piccolo, ma anche il più bello, il più intelligente,
il più buono, il più in tutto.
Giovanni è alto 1,90, ha una corporatura adeguata al suo fisico...è
veramente quello che si suol dire un bellissimo ragazzo.
Questa primavera Giovanni ha fatto per un breve periodo servizio nella viuzza
sulla quale si affacciano le finestre della mia stanza in ufficio.
Non so quanti anni sono che sotto le mie finestre staziona una camionetta
dei carabinieri, perchè poco distante ci deve essere un qualcosa legato
agli ebrei (sono sincera, non so esattamente cosa...non me ne sono mai preoccupata).
Ah...già...mi ero dimenticata di dirvi che Giovanni è un carabiniere.
Ho diviso anche questa gioia con Franco.
Il vedere accolti nella Benemerita due dei suoi tre figli.
Ed ho vissuto anche l'angoscia che aveva quando sembrava che il secondo, Federico,
non potesse farcela, mentre il più piccolino, Giovanni per l'appunto,
ce l'aveva già fatta.
Credo che tutti voi sappiate che per diventare carabinieri bisogna avere della
carte veramente in regola e non solo chi fa domanda, ma anche i familiari.
So che una volta si diceva addirittura fino alla settima generazione, non
so se sia vero...ma so per certo che è un onore avere un figlio carabiniere,
perchè non è da tutti.
Ed il mio collega Franco ne ha addirittura due.
Torniamo a Giovanni.
Era un tristissimo periodo. La sua mamma, la mia carissima amica Beatrice,
stava morendo.
Giovanni per stare vicino ai suoi genitori si era fatto trasferire momentaneamente
da Roma a Bologna.
E così ogni mattina mi affacciavo alla finestra e gli dicevo...
"Giovanni sto andando al bar, vieni a prendere un cappuccino con me?"
Ho potuto godere così della sua vicinanza per varie mattine ed ho potuto
avere la conferma dei sani principi morali che Giovanni ha.
Mi sono beata alle parole di questo ragazzo straordinario.
E così, quando un giorno gli dissi...
"Giovanni fai attenzione...sii prudente...vedo pericoli ovunque per i
ragazzi come te...anche solo negli stadi, dove questi pericoli non ci dovrebbero
essere..."
Io vedevo sempre in lui il "piccolino" delizioso che mi estasiava
con i suoi "bacini".
Ed invece ad un tratto, quando mi rispose, vidi davanti a me un UOMO, un uomo
fiero ed orgoglioso della divisa che indossava.
Le sue parole
Lodovisca non ho scelto di fare il carabiniere per passare la mia vita in
una camionetta a far la guardia in una viuzzia o a tenere a bada quattro scalmanati
di ultras.
Se l'ho scelto è perchè io ci credo e voglio rendermi utile.
Certo non voglio morire, ma se lassù è deciso così per
me, sarò ben felice di farlo quando sono in servizio. E' il mio dovere.
Non sono state le sue esatte parole, anzi le sue erano molto più significative.
Amavo già tanto questo ragazzo, ma dopo averlo sentito parlare così
il mio amore per lui è cresciuto a dismisura.
Parole similari ho sentito pronunciare dal padre, da Franco, quando io nella
mia "ingenuità" di donna gli "raccomandavo" i suoi
figli.
Franco, una persona "semplice", molto "semplice", ha avuto
parole che un cuore di mamma, almeno il mio cuore di mamma, non avrebbe mai
pensato...
Lodovisca l'hanno scelto loro, se lo sentivano dentro. Non l'hanno fatto per
avere uno stipendio, un posto fisso. Finito il servizio militare potevano
tornare ad essere dei civili. Hanno penato e sudato per diventare quello che
sono.
Certo sono in pena, ma anche tanto orgoglioso di loro.
Come darti torto caro Franco...come darti torto...
Ieri appena saputa la notizia ho pensato subito a Giovanni e Federico.
Franco è in pensione da una decina di giorni, non ho sue notizie, ma
non ho avuto il coraggio di telefonargli. Ho seguito attentamente i vari TG
e so per certo che i due "bambini" stanno bene.
Vi ho raccontato questo mio piccolo spaccato di vita per farvi capire che
pena posso avere nel cuore, ma nello stesso tempo come "altri" (i
carabinieri, le loro famiglie) credo che vivano momenti come questi...
Non si tratta di fatalismo, ma di coscienza, di attaccamento alla patria,
di valori che credo, purtroppo, molti di noi hanno perso o forse non hanno
mai avuto.
Io per prima.
Essere Italiani non significa solo emozionarsi, come capita a me, nel sentire
l'Inno di Mameli o nel veder sventolare la nostra bandiera nelle varie manifestazioni
sportive.
Non significa essere egoisti, come lo sono io...io sto bene, io mangio tutti
i giorni, io sono in pace con Dio e con gli uomini, i miei figli stanno bene,
ho una casa calda ed accogliente...che colpa ne ho io se altrove le cose non
sono così? E' forse colpa mia? Se anche io smetto di mangiare o di
comprarmi dei vestiti nuovi, che gli altri stanno meglio? Certo che no...ed
allora continuo a stare bene io...sì sì...mi dispiace immensamente
per gli altri...sapeste quanto mi dispiace...ma intanto oggi a pranzo mi abbufferò...
Per nostra fortuna ci sono UOMINI che questo attaccamento ce l'hanno davvero.
Non creiamo polemiche sterili tra di noi...in famiglia, con i vicini di casa,
in autobus, con gli amici, in Mailing List...non rendiamo vano il sacrificio
che questi UOMINI hanno fatto.
Se strumentalizziamo la loro morte per dare sfogo a rabbie più o meno
giuste che ognuno di noi ha, non renderemo loro giustizia, li declassificheremmo.
Sono degli EROI e da tali dobbiamo trattarli.
Per una volta...cerchiamo di dare un senso all'essere Italiani...
Io, Lodovisca, oggi mi sento Italiana più che mai e sono orgogliosa
di esserlo.
Il
diario di Lodovisca Poesia
e meditazioni Collage
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