Cicci
Voi
tutti conoscete la mia Cicci...anche se sarebbe meglio dire... la mia ultima Cicci.
Ho
avuto altri "Cicci", prima di lei, nella mia vita :-)))))
Per me
"Cicci" è un modo carino di chiamare gli animaletti di cui non
conosco il nome o che un nome non hanno.
E così Cicci può essere
un uccellino che si posa sul davanzale della finestra...
O un piccione che
mi si avvicina e becca le briciole di pane che mi cadono dal panino che sto mangiando...
Oppure
un gattino randagio che mi guarda con i suoi occhioni spalancati, indeciso se
scappare via o avvicinarsi...
Cicci sono anche i gabbiani che ogni anno ritrovo
al mare...
Per gli animali che ho avuto, e che un nome ce l'avevano (Briciola,
Nocciolino, Klin e Osvaldo), usavo Cicciolino, per trasmettere loro tutto il mio
amore.
Si può mai avere un tono di voce sgradevole mentre si pronuncia
la parola Cicci?
Certo che non si può ed ecco spiegato il perchè
di questo mio vezzeggiativo.
Ma ci sono stati tre "esserini" che
hanno allietato la mia vita, anche se per breve tempo, che si sono chiamati proprio
Cicci: due colombi ed un gattino.
Magari un giorno vi parlerò di loro.
Oggi
invece vi voglio parlare di un altro Cicci che non era un animale, bensì
un ragazzo.
L'appuntamento
Cagliari,
fine maggio 1965.
L'anno scolastico volgeva al termine, l'ultimo anno scolastico,
quello del diploma.
Gli esami incombevano su di noi anche se all'epoca iniziavano
il 1° luglio.
Tutti i miei compagni di classe si erano accoppiati per studiare
assieme, sembrava quasi fosse un obbligo.
Io non avvertivo questa esigenza,
avevo sempre preferito studiare da sola.
Le uniche "scompagnate"
eravamo io e Gabriella Zedda, una ragazza della quale non ero particolarmente
amica, anche se andavamo d'accordo.
E così, davanti alla meraviglia
della prof. di matematica per questo nostro "splendido isolamento",
decidemmo di provare a studiare assieme.
Vi dico subito che dopo una quindicina
di giorni di esperimento le dissi chiaramente...
"Ascolta...se
non vogliamo rimetterci l'anno scolastico...è meglio che da domani ognuno
continui da sola, perchè così fichi nel paniere non ne mettiamo"
Eravamo
troppo diverse, con due metodi di studi completamente diversi e lo stare assieme
ci faceva solo perdere del tempo...come quella mattina passata al telefono per
un...Cicci.
Cicci era il nome (o soprannome...boh) del ragazzo di Zedda, che
non doveva essere uno stinco di santo e col quale lei si incontrava molto ma molto
saltuariamente.
Quel giorno era "disperata" perchè aveva saputo
che il suo ragazzo si vedeva con un'altra e voleva il mio aiuto per smascherarlo.
Non
ricordo il nome dell'altra, ma chiamiamola Maria per comodità.
"Ti
prego telefona a Cicci e digli che sei Maria"
"A
parte il fatto che a me uno che si chiama Cicci mi fa scappare da ridere, deve
essere scemo 'sto ragazzo che non riconosce la voce di una con la quale tu dici
che esce!!!"
"Non preoccuparti,
Maria è continentale* come te e quindi ti scambierà per lei"
"Ma
ti rendi conto che è assurdo... e poi che gli dico????
"Fissagli
un appuntamento per oggi pomeriggio...
"...già...e
poi al Castiglioni chi glielo dice????
Non ci fu nulla da fare
e così per accontentarla feci questa telefonata...
Drin drin
"Pronto?"
(il "pronto" lo sentì Zedda per essere sicura che fosse lui a
rispondere e poi passò la cornetta a me...) ed io...
"Ciao
Cicci..." (con voce da gattina...eh eh eh)
"Ciaoooooooooooo...
(con voce da micione...)
"Sai chi sono???
"Certooooo..."
"Ci
vediamo oggi pomeriggio?" (sempre più miagolante...)
"Volentieri...a che ora?"
"Per
te va bene alle 17?"
"Benissimo...allora
alle 17...sii puntuale"
"Sì...ma
dove ci troviamo?"
"Come
dove? Ma al solito posto..."
Fregata!!!!!
Che
potevo dirgli se non un...Ciaooooooooooooo
Zedda
intanto era diventata di tutti i colori, piangeva ed io a dirle...
"Ragiona!!!
Ma non capisci che ha mangiato la foglia ed ha capito che era uno scherzo e che
a sua volta mi ha preso in giro, per non dire che ha preso in giro te?????"
"Dovevi
farti dire dove fosse questo solito posto..." (singhiozzando disperatamente)
"Gesù Gesù...ma tu sei tutta sceeeeeeeeema...Zeddaaaaaaaaaaa....svegliaaaaaaaaa.
Non vedi che ti usa???Mollalo!!!!!!!!!"
"Ti
prometto che questa volta lo faccio sul serio..."
Invece
qualche giorno dopo si presenta a casa mia alla solita ora (alle sei del mattino,
quella era l'ora in cui iniziavamo a studiare...sigh) e appena la vedo le dico
"Ieri sei stata con Cicci. Non mi avevi detto
che lo mollavi???"
"Ma tu come
fai a saperlo???? Non l'ho mai capito!!!!!!"
"Ce
l'hai scritto in faccia...eh eh eh"
Dovete sapere
che Zedda vicino alle labbra aveva una cicatrice, e la pelle in quel punto era
molto più sottile e sensibile.
Infatti ogni volta che lei vedeva Cicci
(che da bravo sardo doveva avere una barba alquanto ispida), quella cicatrice
si arrossava e l'indomani si presentava in classe in quelle condizioni e lei non
aveva mai capito perchè tutti noi le dicessimo...
Zeddaaaaaa?????
Hai visto Cicci??????
:-)))))))))))
Lodovisca
Midi...L'appuntamento...
P.S.
* Continentale
Per i Siciliani, ed ancora di più per i Sardi,
chi non è nato in Sicilia o in Sardegna è un CONTINENTALE, nel senso
che è nato nel continente, che sarebbe poi l'Italia peninsulare :-))))))))
Il diario di Lodovisca Poesia e meditazioni Collage Home page