Buongiorno del 13 ottobre 2003
L'aquila e il falco
Una volta un uomo decise di mettere alla prova la
provvidenza del Signore Dio. Molte volte aveva sentito dire che il Signore è
un Padre amoroso e che si occupa di tutte le sue creature. L'uomo voleva sapere
se realmente Dio si sarebbe occupato anche di lui e se gli avesse mandato ogni
giorno quello di cui aveva bisogno.
Allora decise di andare su una collina che si trovava in mezzo ai campi e lì
aspettare che Dio gli inviasse il suo sostegno giornaliero per mano di qualcuno
che fosse incaricato dalla provvidenza. E così fece. Una mattina si incamminò
verso la collina che aveva scelto senza portarsi nulla al seguito, e si sedette
aspettando.
La prima cosa che vide lo lasciò meravigliato. Vide a terra un povero
falco ferito: aveva una zampa e un'ala rotte. Non poteva camminare e nemmeno
volare. In quelle condizioni non aveva altra prospettiva che morire di fame
a meno che la Provvidenza di Dio non fosse venuta in suo soccorso. Rimase a
guardare aspettando di vedere quello che sarebbe successo. All'improvviso vide
volare un'aquila molto grande che aveva tra i suoi artigli un pezzo di carne.
Volò sopra il falco ferito e lasciò cadere la carne proprio davanti
al suo becco, cosicché il falco poté mangiarla senza fatica.
Realmente il fatto dimostrava che Dio si occupava di tutte le sue creature,
e persino si stava interessando del povero falco ferito. "Quindi - pensò
- non ho nulla da temere. Sicuramente anche a me il Signore prima o poi invierà
per mezzo di qualcuno quello di cui ho bisogno per vivere." Rimase lì
aspettando tutto il giorno con una grande fede nella Provvidenza.
Aspettò tutto quel giorno e non venne nessuno a portargli qualche cosa
da mangiare. Anche il giorno seguente non venne nessuno. L'aquila veniva ogni
giorno a portare qualche cosa al povero falco, ma nessuno si preoccupava di
lui, e questo cominciò a farlo dubitare seriamente sul fatto che la Provvidenza
del Signore Dio per i suoi figli fosse esistita realmente e si occupasse di
tutti indistintamente.
Però il terzo giorno sentì che i suoi desideri finalmente si stavano
per realizzare perché si stava avvicinando, cavalcando verso la collina
dove si trovava lui, un forestiero. Era sicuro che si trattava della stessa
Provvidenza di Dio in persona e tutto sorridente si diresse verso il forestiero.
La sua amarezza fu enorme nel constatare però che si trattava di una
povera persona che aveva tanta fame come la sua, e come a lui mancava delle
cose necessarie al suo sostentamento.
Allora cominciò a maledire Dio e la sua Provvidenza che si preoccupava
sì di un povero falco ferito, ma si dimenticava di lui, che era suo figlio.
Il forestiero allora gli chiese il perché di tanta rabbia e perché
stesse maledicendo Dio. Allora il pover'uomo gli raccontò tutto quello
che era successo. Il forestiero gli rispose, molto seriamente: "Ah no,
amico. Tu in qualche cosa ti sei sbagliato: la Provvidenza esiste realmente.
Il fatto del falco e dell'aquila lo dimostra. La realtà è che
tu ti sei confuso immedesimandoti nell'uccello sbagliato! Tu sei giovane e forte...
NON DEVI RIMANERE INERME COME IL FALCO, MA DEVI IMITARE L'AQUILA!"
SE NOI CI PREOCCUPASSIMO DI PIU'
DELLE NECESSITA' DEGLI ALTRI,
CERTAMENTE CI RISULTEREBBE PIU' FACILE
CONSTATARE LA PROVVIDENZA DI DIO.
Tratto dal "Buongiorno...nel
Signore" di Eugenio Marrone
Lodovisca
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