"PRENDILO CHE TI FA BENE"
...benvenuti nell'era dello zenzero!

Siamo passati attraverso gli anni della rucola.
Poi sono venuti quelli del limoncello, quelli del tomino fuso, quelli degli straccetti e quelli della liquirizia.
Adesso, possiamo dirlo senza tema di smentita, siamo dentro agli anni dello zenzero, fino al collo.
Una volta era detto ginger e la gente confondeva con un cocktail da bar.
Poi ci ha preso la mania del Giappone, del crudo, del “zuzi”, da cui è venuta fuori imperiosa questa specie di radice orribile a vedersi (sembra una patata sfigata con delle malformazioni, o una mano rattrappita di un uomo di Neanderthal afflitto da un artrosi devastante), e che oggi è diventata una specie di divinità soprannaturale.
C'è gente che non ne può più fare a meno.
Lo zenzero fa tutto, fa bene al raffreddore, all'asma, all'influenza, ai geloni, alle emorroidi, al sesso (“ètar che Viagra… me con lo zenzero a vag a balùs”, diceva un pensionato l'altro giorno in un crocicchio di piazza, mentre un amico indiano, anni fa mi diceva sempre “fa bene pistulini”), ti mette di buon umore, ti fa andar via l'acidità, dice perfino messa.
Sì perché lo zenzero si traveste da chi vuoi, anche da prete.
Intanto non è propriamente una radice, ma una pianta erbosa di cui si utilizza, in cucina, il rizoma, cioè una parte di fusto, ma questo fregacazzi.
Lo zenzero è il re della tavola.
Va nella pasta, nelle verdure, nelle insalate, nelle cose salate, nelle cose dolci, nei biscotti, nella cioccolata (orrore), a momenti ce lo sfreghiamo anche su un pizzicotto di zanzara o ce lo infiliamo in un orecchio per pulirlo.
“Fa bene”, dicono le signore.
“Prendilo che fa bene”, dicono le mamme ai figli.
I figli lo prendono e lo sputano, o si mettono a piangere perché lo zenzero, preso così a cavolo, è piccante al punto che puoi morire sul posto.
Ci sono ormai delle persone che hanno la faccia da zenzero.
Mettetevi alla mattina in un bar e osservate la gente che si avvicina al bancone.
Si capisce subito chi ha la faccia da zenzero.
Per esempio, le mamme che hanno appena accompagnato i figli alle Carducci ce l'hanno e lo zenzero è sicuramente in borsa, insieme ai trucchi.
La faccia da zenzero esiste anche perché, per contrasto, se ci fate caso, ci sono delle facce assolutamente non da zenzero.
Per esempio Guaraldi, l'ex presidente del Bologna, aveva una faccia da zenzero secondo voi?
Neanche per sogno.
Invece, al contrario, Merola, o Lepore, sono due zenzeri sicuri.
Pavarotti era da zenzero?
Bergonzoni invece lo è sicuro.
Tanto per dire.
Lo zenzero dicono che fa bene alla nausea (purtroppo non per quella che suscitano certe persone) e che è un protettore ai tumori al colon retto.
E' depurativo e dicono che fa digerire.
E qui bisognerebbe aprire una parentesi e chiedere alla gente quante cose hanno sentito negli anni che improvvisamente fanno digerire, ma andremmo fuori tema.
Il mercato intanto impazza.
Caramelle allo zenzero, canditi allo zenzero, dentifrici allo zenzero, aspettiamo a breve i portachiavi allo zenzero, i calzini allo zenzero, le mutande al profumo di zenzero, perfino nel fare la comunione ci possiamo trovare un'ostia allo zenzero che uno la prende in grande raccoglimento poi fa un urlo e dice: “Soccia se pizzica!”.
Insomma una mania vera e propria.
L'anno prossimo in Piazza Maggiore il Cioccoshow verrà sostituito dallo Zenzeroshow.
Il marchio che ha reso celebre Bologna divent rà Torri, Tette e Zenzero e, nelle cartoline, le Due Torri avranno di fianco due tette che stritolano una manona rattrappita dell'orrendo simil-tubero.
Visto anche, nel variegato mondo delle nuove proposte, un cerotto allo zenzero che pare faccia un male cane. Ma si sopporta. “Perché fa di un bene, di un bene, di un bene, ecco guarda io non lo so…”.
Beh, neanche noi.

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