Al vuoto, Al vuoto! Di corsa verso il vuoto. Non è un refuso, non invoco le urne, evoco la vera prospettiva verso cui marciamo con l'allegria dei naufragi. Una volta evacuato il governo, si apre il vuoto: vuoto di coalizioni alternative, vuoto di leader da ambo i versanti, vuoto di programmi perché divisi su tutto, ma anche vuoto d'elezioni perché se si va a votare ora e così, una volta vuotate le urne, a governarci resta solo il Vuoto o uno dei suoi paradossi. Per esempio, il vuoto disgiunto: camera a sinistra e senato a destra.
Facciamo due governi, cispadano e cisromano? Piuttosto che associarmi al toto-vuoto, provo a darvi una lettura filosofica, anzi teologica e metafisica, della crisi politica. Fenomenologia del governo cadente. Non voglio spaventarvi, ma il linguaggio dei classici spiega il vero bipolarismo di questo momento: da una parte c'è il partito denominato Cupio Dissolvi, che non ha caso è in sigla la Dc a rovescio, che non ha la soluzione ma desidera la dissoluzione. E dall'altro c'è il partito Horror Vacui, che è il partito filo- governativo per orrore del vuoto che si apre. Tertium non datur, dicevano i medesimi, non c'è una terza via.
O desiderio di dissolvere o terrore del vuoto. Nel frattempo viviamo l'ebbrezza,
tragica o euforica secondo i punti di vista, del governo cadente che volteggia
nell'aria come le foglie d'autunno. In tutto questo, come vedete, non parlo
di B., non è il referendum su di lui che mi preoccupa o la classificazione
dei fedeli e dei traditori.
Protagonista Assoluto è il Vuoto. Vacanze
italiane.
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