Nome:
Virginia Katherine McMath
Data e luogo di nascita: 16 Luglio
1911, Independence, Missouri, USA
Data e luogo di morte: 25 Aprile
1995, Rancho Mirage, California, USA
Non si può dire Ginger Rogers senza che
la mente ci riporti subito ad un altro grande artista del secolo scorso, Fred
Astaire. Negli anni Trenta i due hanno formato un’affiatatissima coppia sugli
schermi, in decine di commedie nelle quali batibeccavano con sagacia e ballavano
con grazia divina. Ma Ginger Rogers ha intrapreso anche una brillantissima strada
personale, che l’ha vista interprete di film impegnati e non, ma sempre all’altezza
del suo inestimabile talento. Come dimenticare di lei la bellezza solare ed innocente,
l’innata eleganza e la sofisticatezza che dimostrava sia nella recitazione che
nella danza... Nata da una famiglia benestante, debutta sul palcoscenico a sei
anni, e dimostra sin da subito uno spiccato talento per la danza. Studia poi con
passione canto e recitazione, affinando le doti di ballerina. Nel 1927 arriva
a vincere il campionato di charleston del Texas battendo 125 concorrenti. Tempo
dopo viene notata da Eddy Foy jr., che la scrittura per una tournée e approda
così a Broadway. Ma il suo enorme talento e la sua incantevole bellezza, non potevano
non destare l’interesse
del cinema,
che la fa esordire
nel 1930 in Young Man
of Manhattan (Gioventù di Manhattan) di Monta Bell. Ma la giovane attrice
dovrà attendere
il 1933 per
la prima affermazione
personale,
nel film 42nd
Street (Quarantaduesima strada, 1933) di Lloyd Bacon. Poco dopo interpreta
un film musicale intitolato Flying Down to Rio (Carioca,
1933) di Thornton
Freeland, la
prima pellicola
a vederla al
fianco di Fred
Astaire, eccellente
ballerino ed
attore, anche
lui da poco
nel mondo del
cinema. I produttori
della RKO,
la casa produttrice
del film, notano
una certa sintonia
tra loro, e
così decidono
di fargli far coppia. Il team Astaire-Rogers girerà così una decina di film che
frutteranno alla RKO la somma, allora favolosa, di diciotto milioni di dollari.
Sono deliziosi dal punto di vista recitativo, briosi e raffinati quanto basta
per dar vita ad esilaranti siparietti. Ed è stupefacente
poi vederli
ballare insieme:
il loro garbo,
la loro raffinatezza
e il loro virtuosismo
nei passi e
nelle movenze,
hanno deliziato
gli spettatori
di tutto il
mondo dando
vita a brani
da antologia
che sono tuttora
godibilissimi.
Fra le commedie
interpretate
insieme ricordiamo Top Hat (Cappello a cilindro, 1935) di Mark Sandrich, Swing Time
(Follie d'inverno, 1936) di George Stevens, Follow the Fleet (Seguendo
la flotta, 1936) e Shall We Dance (Voglio danzare con te, 1937) entrambi
di Mark Sandrich. Nel 1939 la Rogers si separa dal suo partner (si ritroveranno
nuovamente in The Barkleys of Broadway,
I Barkleys
di Broadway,
del 1949) per
assurgere a
ruoli ora drammatici
ora teneri,
che mettono
in risalto
l’intera
gamma delle sue grandi capacità recitative.
Tra le sue
migliori interpretazioni
ricordiamo
quello della
disillusa e
sensibile ballerina
in cerca di
lavoro nella
commedia amara Stage Door (Palcoscenico, 1937) di Gregory La Cava, della
commessa che si ritrova madre di un bambino abbandonato nel brillante Bachelor
Mother (Situazione imbarazzante, 1939) di Garson Kanin, della coraggiosa ed
emancipata ragazza madre in Kitty Foyle: The Natural History of a Woman (Kitty
Foyle - Ragazza
innamorata,
1940) di Sam
Wood, per cui
riceve un più che
meritato premio Oscar, della ragazza costretta a mascherarsi da bambina nell’ironico The Major and the Minor (Frutto
proibito, 1942)
di Billy Wilder,
della ballerina
disposta alla
galera pur
di avere popolarità in Roxie Hart (Condannatemi,
se vi riesce!, 1942) di William A. Wellman, della psicolabile redattrice di un
giornale nel drammatico Lady in the Dark (Le
schiave della
città, 1944)
di Mitchell Leisen, della moglie dello scopritore del siero della giovinezza nell’esilarante Monkey Business (Il magnifico scherzo, 1952) di Howard Hawks, della matura
attrice innamorata di un giovane commediografo nella commedia Forever Female
(Eternamente
femmina, 1953)
di Irving Rapper,
dell’amichetta
di un boss
in pericolo
nel thriller Tight Spot (Quarto grado, 1955) di Phil Karlson,
della vivace consorte di un attore in cura psicanalitica nel divertente Oh,
Men! Oh, Women! (Le donne hanno sempre ragione, 1957) di Nunnally Johnson,
e della madre della diva Jean Harlow nel biografico Harlow (Harlow,
1965) di Alex
Segal. Verso
la metà degli anni Sessanta Ginger Rogers abbandona il cinema
per dedicarsi con successo al teatro (partecipa ad alcune rappresentazioni a Broadway
e affronta una fortunata tournée
in America,
Canada e Europa).
Si ritira definitivamente
nel 1984, e
nel 1991 pubblica
una deliziosa
autobiografia,
intitolata Ginger,
My Story (Ginger,
la mia storia).
Si spegne nel
1995, all’età di ottantatre
anni. L’indimenticabile Ginger Rogers ha segnato profondamente la storia del cinema
hollywoodiano, dimostrandosi artista dotata di notevole talento e versatilità.
Nella vita è stata
una donna decisa,
intraprendente
e ambiziosa,
ma anche solare
e molto generosa.
Ha rappresentato
la ragazza
della porta
accanto, sexy
e vivace quanto
volete, ma
anche furba
e perspicace,
a cui non la
si fa. |