Sapore di sale
Gino Paoli

 
Sapore di sale, sapore di mare
che hai sulla pelle, che hai sulle labbra
quando esci dall'acqua e ti vieni a sdraiare
vicino a me, vicino a me.
Sapore di sale, sapore di mare
un gusto un po' amaro di cose perdute
di cose lasciate lontano da noi
dove il mondo è diverso, diverso da qui.

Il tempo è nei giorni che passano pigri
e lasciano in bocca il gusto del sale
ti butti nell'acqua e mi lasci a guardarti
e rimango da solo nella sabbia e nel sol.
Poi torni vicino e ti lasci cadere
così nella sabbia e nelle mie braccia
e mentre ti bacio sapore di sale
sapore di mare, sapore di te
 
 
 
 


 
 
Così simili... ed eppure così diversi
 
 
ORE 10 - LEZIONE DI DIRITTO
 
"Ottimo signorina. Ora la domanda per il salto di qualità. Mi dica...di che colore è la bandiera italiana?"
 
Non credo alle mie orecchie. Dopo aver risposto a domande su domande sulla Costituzione Italiana, io, studentessa di III Ragioneria, in quel di Cagliari, nell'anno di grazia 1962, mi sento chiedere una cosa così banale.
Sei a cavallo, Lodovisca... penso... e, tutta garrula e giuliva, dico... bianca, rossa e verde!!!
 
"Mi dispiace. Ha sbagliato. Si ricordi, e vedrà che non lo scorderà più, che la nostra bandiera è verde, bianca e rossa.
I colori si enunciano partendo dall'asta. Il salto di qualità non c'è stato, si accontenti di un sette!"
 
Credo di non aver mai odiato nessuno, come odiai quella vecchia professoressa (avrà avuto si e no 50 anni... sigh) in quel preciso momento.
 
 
 
ORE 22 - DOMENICA 29 OTTOBRE 2001
 
Tv accesa sul "Miliardario" di Gerry Scotti.
Concorrente giovane, carina, spigliata.
Sono al computer e seguo distrattamente, quando sento Gerry rivolgere la domanda, per non so quanti milioni:
"Nella bandiera italiana qual è il colore posto vicino all'asta?"
"Verde" grido subito io.
"Come fai a dirlo con tanta sicurezza..." mi dice Sandro, che non è solo mio marito, ma anche mio compagno di classe degli ultimi quattro anni di scuola, e che raccolse i miei sfoghi (ed i miei pianti) dell'epoca, essendo già allora il mio ragazzo.
 
"Ma come, non ti ricordi...non ricordi quella volta che..."
 
NO! Non ricordava!
Che strani meccanismi ha la nostra memoria, e quante volte l'ho sperimentato proprio con lui.
Abbiamo vissuto gomito a gomito gli ultimi anni di scuola... i più belli, i più significativi...
abbiamo avuto gli stessi compagni, gli stessi amici, gli stessi professori.
Abbiamo fatto le stesse esperienze, eppure a volte mi chiedo... ma c'eri... eri veramente tu???
Anche la nostra cultura di base (quella scolastica) sembra provenire da due mondi diversi.
Eppure la nostra adolescenza l'abbiamo vissuta sugli stessi libri, abbiamo patito e sudato sugli stessi Stati Patrimoniali, sulle stesse maledette formule di Chimica ed abbiamo svolto per anni gli stessi temi.
Eravamo sempre assieme, più di altri compagni di classe, visto che l'amore che ci unisce ancora oggi, sbocciò subito.
Abbiamo riso e scherzato delle stesse cose, abbiamo sofferto gli stessi patimenti ed abbiamo avuto le stesse speranze.
Quante volte abbiamo sognato assieme, pensando al domani che ci attendeva, al dolce suono di una canzone...
Io quella canzone la ricordo ancora... ma tu... è la stessa canzone che senti suonare nel tuo cuore?
Preferisco non approfondire, perchè temo che resterei molto delusa nello scoprire che il ritornello è un altro.
Lo guardo come si guarda un estraneo.
Possibile che hai rimosso tutto questo???
Possibile che le cose che per me sono state importanti, da vivere ancora nei miei ricordi, per te non lo sono state???
 
 
"Sapore di sale, sapore di mare..."
Improvvisamente mi viene in mente questa bella canzone, ma è un ricordo sgradevole... strano perchè mi piace molto...
 
 
 
ORE 15,00 - LUGLIO 2001
 
Autostrada A14.
La Ford guidata da Sandro scivola sicura verso il mare.
La voce di Gino Paoli accompagna la mia, che a squarciagola canto la canzone estiva più amata da noi Italiani.
Sandro mi guarda con occhi diversi.
"Perchè mi guardi così?" gli domando
"Ogni volta che sento questa canzone penso ad un lontano giorno d'estate, mentre ero disteso sulla riva del mare..." mi dice con voce bassa.
Lo guardo sbigottita.
Non me lo aveva mai detto e attraverso le sue parole vedo una ragazza che sguazza felice nel mare, giocando con le onde, rincorrendole e facendosi rincorrere, che esce dall'acqua e gli si va a sdraiare vicino, con indosso un costumino giallo, e con i lunghi capelli sgocciolanti gli bagna la schiena arsa dal sole, mentre una radio suonava...
 
Ma chi è costei????
Ed io dov'ero???
Perchè mi dici queste cose a distanza di tanti anni...???
... urla il mio cuore...
 
"Sei tu Lodovisca..."
"Non è vero!!!" Mai posseduto un costume giallo!!!"
 
"Sei tu... non ricordi?"
 
La mia mente fruga disperatamente fra i ricordi.
Vuole rivivere con lui quel magico momento...
cerca...
annaspa...
crea immagini fasulle...
le annulla...
le ricrea...
è inutile...
NO!!!
NON RICORDO!!!
 
"Dove eravamo..." sento una voce titubante domandare
"La prima estate da sposati..."
"Al campeggio allora, a Marina Romea..." dico sicura
 
Cosa ricordi di quell'estate Lodovisca?
La tenda
la paura degli animaletti che potevano infilarsi tra le lenzuola
le lunghe partite a bocce e a carte
le serate alla Filuzzi
e...
Sandro che, vedendo per la priva volta l'Adriatico, lui sardo purosangue, esclama... ma che è 'sta pozzanghera???
 
Basta, non ricordo altro...
il costume... dai... sforzati... quello almeno te lo puoi ricordare... eri appena sposata...
ma a me il giallo non piace, come posso aver comprato un costume giallo???
 
"A cosa pensi?"  la voce di Sandro mi riporta alla realtà di questa sera di ottobre
"Niente... niente... scusami..."
 
Scusami, amore mio, mi dispiace, puoi perdonarmi?
Puoi perdonare questa sciocca donna, che ti stava accusando ingiustamente?
Cosa importa se alcuni miei ricordi pur appartenendoti non sono più vivi in te?
Tu c'eri...solo questo conta... così come c'ero io nei tuoi.
Basta unirli, basta riviverli assieme, così come si racconta una fiaba.
Una bella fiaba da scrivere... da riscrivere... giorno dopo giorno.
 
La solita voce maligna che alberga sempre in me si fa sentire...
"E quelli brutti???"
Quelli li chiudo in una stanza e, se posso, butto via la chiave.
Leyla
 
Bologna, 16 Novembre 2001
 
 

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