1

La prima volta che ne vidi uno sarà stato più di 20 anni fa.
Era seduto in terra, sotto i portici, di fronte al mercato di via Ugo Bassi.
Non si poteva non notarlo.
Era un bellissimo ragazzone nordico...ma non fu quello ad attirare la mia attenzione, bensì il cartello che stringeva tra le mani:

HO FAME

Si può rimanere indifferenti davanti ad una richiesta d'aiuto simile?
Anzichè lasciargli qualche monetina, mi chinai su di lui e gli feci cenno di seguirmi.
Lui si alzò e mi seguì docilmente.
Lo portai poco lontano da Luciano, il bar dove ogni giorno facevo la mia colazione di metà mattina.
Una volta entrati gli feci capire, con dei gesti, che poteva mangiare tutto quello che voleva.
Prese un semplice panino.
Lo esortai a prenderne ancora, ma lui si accontentò di quello.
Gli dissi anche di prendere da bere, ma forse non mi capì, allora ordinai io per lui una coca ed un cappuccino.
Mangiò e bevve in silenzio.
Quando ebbe finito mi ringraziò donandomi un bellissimo sorriso ed uscì dal locale.
Una volta rimasti soli, Luciano mi disse:
Non cambiamo mai, vero Lodovisca?
Ed io
Luciano per piacere...rumpi no i bal...che la giornata me la sono già rovinata da sola. Ho un groppo qui in gola che non le dico...

2

Quella mattina non ero andata da Luciano, mi ero fermata al bar di fronte all'ufficio.
Era estate, infatti mi sedetti ai tavolini sotto i portici e stavo mangiando con gusto un panino, mentre leggevo il giornale.
Ad un tratto mi sentii osservata...
Alzo gli occhi e la prima cosa che vedo sono due famelici occhi di bimbo che guardano il mio panino.
A fatica mando giù il boccone, quando mi accorgo che vicino a lui c'è un donnone con un bimbo di un paio d'anni in braccio ed un altro nel pancione.
Sono chiaramente degli zingari.
Il bimbo, gomiti appoggiati sul mio tavolino, continua a guardare il panino, mentre la madre mi tende la mano.
Che fare?
Dal portafogli prendo £. 10.000 e le dò alla donna.
Vi posso garantire che all'epoca £. 10.000 non erano poche...anzi...ma loro erano in tre...
Non è che mi aspettassi chissà cosa...mi sarebbe bastato un semplice sorriso...un piccolissimo grazie...e invece:
E per lui non mi dai niente...per comprargli il latte? -mi dice indicando il piccolo che ha in braccio.
Questo fu il "grazie" che ricevetti dalla donna al mio più che generoso gesto...
La tentazione di strapparle le 10.000 lire dalle mani fu grandissima. Riuscii a trattenermi e a dirle soltanto...
Signora...per cortesia...veda di andarsene...

3

Il terzo ricordo è quello che mi brucia di più :-(((((
Ero sempre da Luciano e stavo facendo la mia solita colazione, seduta al tavolino di fronte al bancone.
Nel locale era entrata una zingarella. Avrà avuto sì e no una decina d'anni.
Si era avvicinata al reparto paste e panini e li guardava con una certa ingordigia.
Luciano la guardava sospettoso, attento a che non toccasse nulla con le sue mani poco pulite.
Gli feci cenno di darle tutto quello che voleva.
Luciano lo disse alla bimba, che dopo aver preso un panino venne a sedersi vicino a me.
Iniziammo a parlare ed io le dissi di prendere anche una coca-cola.
Non emanava un buon odore, ma in quel momento non mi importava.
Mangiava avidamente, parlava un italiano stentato, ma non mi chiese altro.
Quando uscì, Luciano al solito...
Lodovisca...Lodovisca...pensa forse che gliene sarà riconoscente?
Uffa Luciano! Non me frega nulla! E' una cosa che fa stare bene me! Perchè privarmene?

Passò un po' di tempo, non ricordo quanto, forse un mese o anche più.
Quel giorno entro da Luciano e la zingarella è già dentro. Con lei c'è un bimbo più piccolo.
Io mi siedo, praticamente incastrata tra il muro alle mie spalle, il mega frigo verticale dei gelati alla mia sinistra ed il tavolino alla mia destra.
La bimba mi vede ed ovviamente mi si avvicina.
La saluto con un sorriso e lei fa altrettanto.
Le dico di prendere quello che vuole e lei mi fa notare che c'è anche il fratellino.
Prendi anche per lui...non preoccuparti...
Finito di mangiare, mi alzo e pago le varie consumazioni.
Ritorno a sedermi, appoggio il portafogli sul tavolino e mi accendo una sigaretta.
A questo punto la bimba mi viene vicino.
Non si siede, ma si pone in piedi davanti a me...ed inizia a toccarmi...
Mi tocca il viso...i capelli...la camicetta...
Non amo essere toccata...mi ha sempre dato un certo fastidio...
Cerco di ritrarmi, ma più di tanto non posso...incastrata come sono...
Le dico il più gentilmente possibile di smetterla, perchè non mi piace essere toccata...ed intanto con la mia mano libera cerco di bloccare la sua ed è qui che noto lo scialle dalle lunghe frange che ha indosso:
Ma cosa ci fai con questo scialle in questa stagione? Non hai caldo?
Nel mentre lo dico...mi accorgo che con la sua mano sinistra, nascosta sotto lo scialle, sta cercando di rubarmi il portafogli, che è appoggiato sul tavolino.
La mia reazione è stata terribile.
Più che le parole è stato terribile il tono che ho usato:
VERGOGNATI!!! VATTENE E NON FARTI MAI PIU' RIVEDERE DA ME!!!!
E mentre lei usciva, rivolgendomi a Luciano, con voce altrettanto sibilante:
Luciano...per cortesia...stia zitto, che per oggi ho già fatto il pieno!!!!
Leyla

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