Ci sono due uomini che vogliono conquistare la stessa donna.
Chi, secondo
voi, avrà più possibilità di riuscita...
colui che si affanna
a denigrare in ogni modo possibile il rivale?
O l'altro, che al suo oggetto del desiderio, porgerà il suo lato migliore,
cercando di farle conoscere i propri pregi?
Se quella donna fossi io non c'è dubbio
su chi cadrebbe la mia scelta.
Il primo potrebbe anche essere l'uomo migliore
della terra, ma per il semplice fatto che per conquistarmi si aggrappi alla distruzione
del rivale con me non avrebbe alcuna chance.
Senz'altro meglio il secondo di
cui, ovviamente, accerterei la veridicità delle virtù, cercando
di conoscere anche i difetti, che immancabilmente avrebbe, come tutti del resto.
Dopo questo semplicistico esempio, secondo me, questo è l'errore maggiore
che sta commettendo da lungo tempo la sinistra.
Non si può sperare
di conquistare "l'amore" di chi già non ti ama, soltanto sparlando, a
torto o a ragione (più a torto che a ragione) a senso unico.
E' più facile,
sempre secondo me, perdere anche "l'amore" di chi per una vita ti è stato
fedele.
A me sembra una verità talmente lapalissiana sulla quale non varrebbe la pena di spendere nemmeno una parola, ma a quanto pare per altri non lo è.
Allora andate pure avanti così e non lamentatevi se poi dovete recitare
il "mea culpa",
Vi dedico la bellissima canzone di Cocciante...
"Ancora"
per
spronarvi a continuare su questa strada...