perdonaci per non averti saputo proteggere...
Diario del 2 aprile 2006
Buongiorno
Amici
oggi noi Italiani ci sentiamo TUTTI più poveri.
E' una povertà
che non tocca il nostro portafogli, ma tocca il nostro cuore.
I bambini sono
la nostra unica vera ricchezza e quando viene toccato anche solo uno di loro
il
cuore non può fare a meno di versare lacrime di sangue.
E' un dolore
che nasce da dentro, è un dolore sordo che ti toglie il respiro.
Mi
ero tenuta volontariamente lontana dalle vicissitudini del piccolo Tommaso
anche
se non potevo fare a meno di sapere come stavano le cose.
C'era qualcosa nella
scomparsa del bimbo che non mi convinceva:
la totale assenza di richieste da
parte dei suoi rapitori.
Il rapimento di un bimbo è l'atto più
infame che si possa compiere, superato solo dal suo assassinio.
E con Tommaso
è stato superato questo limite.
Bisogna essere di una STUPIDITA' totale
nel pensare che rapire un bimbo così piccolo non avrebbe procurato ai suoi
rapitori il problema del pianto da parte della vittima innocente.
E' questo
che tormenta maggiormente.
Sono convinta che nelle loro intenzioni non ci fosse
quella di ucciderlo...a che scopo il farlo?
Pensavano ad uno di quei sequestri
lampo che si potessero risolvere nel giro di poche ore,
ma non hanno fatto
i conti con la psicologia infantile.
Ma come si può programmare una
cosa del genere senza prendere un minimo di precauzione...
avrei accettato
tutto, compresa la morte del piccolino, se essa fosse avvenuta per una disgrazia,
tipo
avergli dato dei sedativi, per non sentirlo piangere, o soffocarlo con un cuscino
per attutire le sue grida.
Ma sentire che è stato barbaramente ucciso
a badilate per farlo smettere di piangere
questo no...
questo rende la vicenda
di un dolore insopportabile.
Mi chiedo che futuro può avere una specie
la
nostra
che annovera tra i suoi componenti esseri così.
E non nascondiamoci
dietro un dito, dicendoci...
ma io non sono così!!!
E' vero, per
fortuna, che la maggior parte di noi non è così
ma non dimentichiamoci
che noi tutti discendiamo da Caino e non da Abele.
C'è oggi dentro di
me una ridda di sentimenti contrastanti tra di loro
pietà
rancore
rabbia
impotenza
penso
a tutti e non penso a nessuno.
Non penso all'assassino, non penso ai genitori,
davanti
agli occhi ho solo il faccino di Tommaso che mi sorride.
Povero Piccolino...
si
può trovare una consolazione in tutto questo?
Io l'ho trovata nel pensare
che il suo pianto disperato è durato solo poche ore
e poi finalmente
la tranquillità è scesa su di lui.
E' un ben misero conforto...lo
so...
ma la mente umana, almeno la mia mente umana, ha bisogno anche di questo,
se
no si rischia davvero d'impazzire.
Lodovisca
Il diario di Lodovisca Poesia, favole e meditazioni Collage Home page