I violenti e il caso Giuliani
Carlo Giuliani fu ucciso durante le proteste
del G8 a Genova.
Aveva assaltato una camionetta dei carabinieri nè più nè meno
di quanto hanno fatto numerosi delinquenti a Roma sabato scorso.
Giuliani fu ucciso per il colpo di pistola di un agente, secondo le sentenze
dei magistrati italiani e europei, per legittima difesa.
Non si scherza con la morte di un essere umano.
Mai.
In nessun caso.
In un paese civile neanche i delinquenti meritano la morte.
Ma la galera sì.
Ma non riesco a capire come sia possibile che Giuliani sia considerato un eroe
della lotta contro lo Stato, mentre i delinquenti di Piazza San Giovanni siano
invece stati scaricati.
Rifondazione comunista gli intitolò la sua aula di presidenza al Senato.
Insomma la distanza che tutti sembrano prendere oggi dai moti di Roma è pelosa,
pelosissima.
Ieri la violenza la capivano e giustificavano.
I teppisti cercavano il morto.
Perchè grazie ad esso alimentano la loro orribile mitologia.
Non si può scusare nessuno che si presenti in piazza con bastoni, casco
e sanpietrini e assalti una macchina della forza pubblica.
Sia che si tratti di Giuliani sia che si tratti di uno dei numerosi delinquenti
senza nome di sabato scorso.
Ha ragione Ritanna Armeni, quando a "In Onda" e da sinistra, più o meno
dice: che c'è una sinistra che in qualche modo giustifica le violenze
di piazza poichè sarebbero la legittima risposta alle violenze di Stato.
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