(dal diario "I giorni dell'arcobaleno" )
Ogni volta che la mia Juve gioca con l'Atalanta non posso fare a meno di
rivivere un mio bellissimo personalissimo ricordo.
Esso mi giunge da molto lontano, almeno
una quarantina di anni, avvolto in un profumo a me molto gradito:
quello della pizza.
I Gaetano
La pizza...mamma mia quanto adoro la pizza...
Che ricordi incancellabili che
ho della mia infanzia tarantina.
Erano piccole, rispetto a quelle che si fanno
oggi, ma erano di una bontà assoluta.
Nelle vie di Taranto, come ne imboccavi
una, sapevi già dire se c'era una pizzeria, perchè il suo profumo
era ovunque. Erano solo di due tipi: la margherita (la mia preferita ancora oggi)
e quella con le acciughe.
Che io ricordi non c'erano pizzerie dove potevi mangiarle
seduto.
La compravi, il pizzaiolo te la piegava in due e te l'avvolgeva nell'apposita
carta.
Te la potevi mangiare per strada o meglio ancora portarla a casa e mangiarla
ancora bollente.
Spesso capitava che qualcuno in famiglia lanciasse l'dea...
"Na
ma fa 'na pizzella?" (Ci facciamo una pizza, o meglio, andiamo a comprare una
pizza?)
E un coro di sì accoglieva questa proposta.
Un paio di volontari
andavano in pizzeria e quando tornavano si sentiva che stavano arrivando dal
profumo delle pizze, prima ancora che varcassero il portone di casa.
Poi andai
via da Taranto...e in giro per l'Italia, ovunque io sia stata, non ho più ritrovato
quel profumo e quel sapore. Neppure a Napoli, se devo essere sincera, e neanche
più a Taranto, dove le cose (e anche le pizze) sono molto cambiate.
Non
vi dico qui a Bologna, quando arrivai nel 1965.
Ma la pizza è sempre la
pizza, e anche quando non è il massimo essa è sempre gradita al
mio palato.
Finchè un giorno Sandro mi disse che un suo collega gli aveva
consigliato una pizzeria che rimaneva a Casalecchio di Reno.
Esattamente dall'altra
parte della città, rispetto a dove abito io.
Pazienza...andiamo a provare...
Beh...vi dirò che la pizza era veramente buona e così I GAETANO,
questo era il nome della pizzeria, divenne il nostro locale preferito.
Che importava
se ci voleva più di un'ora tra andata e ritorno, l'importante era mangiare
una pizza come si deve.
E veniamo a quella famosa sera.
Il proprietario me lo
ricordo come se fosse ora.
Si chiamava ovviamente Gaetano ed era un signore
gentilissimo, mingherlino.
Quando entrammo nel locale, lui era appoggiato al
bancone che stava compilando
la schedina del Totocalcio.
Volete che io non lanciassi subito un'occhiata?
E con mia grande meraviglia vidi che alla partita Juventus - Atalanta aveva
messo l'unica tripla che aveva a disposizione, visto che giocava un sistemino.
La mia Juve, tanto per cambiare, era in testa alla classifica, mentre l'Atalanta
navigava in cattive acque.
Potevo esimermi dal dirgli:
"Ma Gaetano, come spera di vincere, se spreca l'unica
tripla in una partita dal risultato scontato? E' matematico che domani la Juve
vinca, quindi metta una fissa: l'1."
Non potrò mai dimenticare la sua faccia e la sua voce quando
mi rispose:
"Lo so...ma se domani l'Atalanta vince...IO SMETTO DI
FARE PIZZE E MI DO' ALLA BELLA VITA."
Era quello che in gergo si chiama "sghetto", che
se lo azzecchi ti fa vincere fior di milioni...eh eh eh
E così ogni
volta che c'è Juve - Atalanta, Gaetano mi torna in mente con il suo
sghetto e con lui il profumo della sua pizza.
Per la cronaca, da quello che
so io, Gaetano ha continuato per un bel pezzo a fare pizze.
eh eh eh
Leyla
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