La grandezza di una nazione e il suo progresso morale
si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali.
[Mohandas Karamchand "Mahatma"Gandhi]
Non conoscevo questa frase di Gandhi
ed anche se so che lui l'ha detta molto prima di me
posso dire che anche io
un giorno
ho scritto il medesimo pensiero...
uguale uguale...
Lodovisca
Bologna, 17 Aprile 1990
Ultimo giorno di vita del mio adorato Klin...e toccò pure a me accompagnarlo nel suo ultimo viaggio...
Potrei descrivervi minuto per minuto quella giornata...
Era un martedì...il martedì dopo Pasquetta...
Klin, il mio tanto amato gattino, era ammalato da tempo.
Scoprii il suo "male" esattamente il 12 ottobre 1989.
Accarezzandolo sulla fronte, in mezzo agli occhi, sentii un leggero gonfiore...insomma non ci fu nulla da fare..
Fu operato per ben due volte...tutte e due le volte dal primario della clinica veterinaria di Bologna...
primario che quando glielo riportai per la terza volta mi disse:
Ma se io lo opero ancora dove glieli metto gli occhi????
Allora capii che mi dovevo rassegnare e gli chiesi:
Sta soffrendo dottore?
Non credo, il suo pelo è lucido.
Come accadrà?
Smetterà di mangiare, perchè avvertirà come un senso di soffocamento...
Tutto questo circa un mese prima del 17 aprile...
Il 16 era Pasquetta, ero fuori con degli amici, telefonai a casa e mia madre mi disse che Klin non aveva mangiato l'agnello che gli aveva dato e che anzi sembrava che non riuscisse a deglutirlo...
Fu in quel momento che presi la mia decisione...da sola...come sempre...
Non dissi nulla a nessuno, anzi procurai che un amico chiamasse Roby a casa sua, in modo da poter essere da sola...
Di fianco all'ufficio c'era un veterinario.
Il martedì mattina andai da lui, presi gli accordi necessari e così...quando tornai a casa, pranzai come al solito in casa dei miei, poi andai su in casa mia.
Chiamai un taxi, misi Klin nella sua gabbietta e lo portai a farlo MORIRE.
Che dolore, che dolore...
Avevo tanto sperato che altri lo facessero per me...ma nessuno lo aveva fatto...
Quando tornai a casa, SOLA, feci scomparire tutte le sue cose, ma lui era sempre lì presente.
Mi accorsi di quante abitudini si prendono nel girare in una casa abitata da un micio...quante accortezze di cui non c'era più bisogno...
Mi pentii amaramente
di averlo fatto cremare, perchè sentivo il bisogno di andarlo a
trovare.
Avrei potuto
seppellirlo in un angolo del giardino condominiale...ma oramai era troppo
tardi...
E così un
giorno...poco tempo dopo...nel tornare a casa dall'ufficio...proprio sotto
casa...sentii un sommesso miagolio...
Mi avvicinai...e vidi
un gattino presumibilmente affamato...
Mi precipitai su in
casa, presi della roba da mangiare e gliela portai giù...
E da quel giorno per
ben 4 anni sono stata una gattara.
E' grande il nostro
giardino e non è frequentato da nessuno.
Mettevo il loro
mangiare vicino ad un cespuglio.
Apparecchiavo con
una tovaglietta (un sacco grande da immondizia), usavo ovviamente i piatti
a perdere, tenevo il posto pulitissimo...e così si formò una piccola colonia di
gatti (una decina circa) che ogni giorno alle 18 mi aspettava e mi accoglieva
con mugolii di gioia.
I più coraggiosi si
avventuravano fin verso il mio portone e come mi vedevano sembrava che
corressero ad avvisare gli altri del mio arrivo.
Che dolci che
erano...ad ognuno di loro avevo dato un nome...
Quando arrivò l'estate
e dovetti partire per il mare mi preoccupai di trovare un sostituto, che trovai
nel dado, il "papà" di Unnar :-))))))
Finchè non arrivò
l'inverno...
Pioveva o
nevicava...
Mi sembrò naturale
sistemare la "sala da pranzo" per i gattini sotto al grande portico che si trova
dietro al nostro condominio, sempre nell'aera del
giardino.
Non incontrai
difficoltà, nel senso che non ci furono lamentele da parte di
nessuno.
Finchè un giorno, che
faceva particolarmente freddo, pensai bene di portarmi a casa dall'ufficio (in
autobus) uno scatolone.
Ci scrissi su bello in
grande
CASINA PER I
GATTI
FA FREDDO...PER
PIACERE NON BUTTATELA VIA...
NON DISTURBA
NESSUNO
GRAZIE
e lo sistemai sotto il
portico.
Portico che non era
mai stato così pulito, come da quando serviva per i miei
gattini.
Almeno una volta alla
settimana lo lavavo con acqua calda e detersivo e non per i condomini, ma per i
miei amici.
La casina durò sì e no
un paio di giorni.
Qualche "zelante"
condomino aveva pensato bene di buttarla via!!!
Fu allora che presi un bel
foglio di carta, scrissi su questa frase, e lo appesi al muro dove era
appoggiata la "casina":
La civiltà di un
condominio si misura anche dal rispetto che ha per gli
animali.
Questo è un
condominio di incivili!!!!
Che fastidio vi
dava???
Lodovisca
5°
piano
3 Agosto
1982
Giorno in cui Roby
trovò Klin, di poco più di un mese, sotto casa
con una zampina
rotta
Roby e
Klin,
quando io non
c'ero,
ne combinavano di
tutti i colori
In mia presenza Klin
non è mai salito sul tavolo della cucina...
...quando io non
c'ero invece...
...e qui, povera stella, si sta
domandando...
Chi mai sarà
questo intruso???