FANFULLA DA LODI

Il barone Fanfulla da Lodi,
condottiero di gran rinomanza,
fu condotto una sera in istanza
da una donna di facili amor.

 

Bel condottier, bel condottier
cessa di far la guerra, la guerra, la guerra;
bel condottier, bel condottier
cessa di far la guerra e vieni a goder.

 

 

Era nuova ai certami d'amore
di Fanfulla la casta alabarda
ma alla vista di tanta bernarda
prese il brando e si mise a pugnar.

 

 

E cavalca, cavalca, cavalca
alla fine al suolo si accascia...
lo risveglia la turpe bagascia:
- Cento talleri devi pagar!

Vaffancul, vaffancul, vaffanculo,
le risponde Fanfulla incazzato,
venti talleri già ti ho donato
gli altri ottanta li prendi nel cul…

 

Bel condottier, bel condottier
cessa di far la guerra, la guerra, la guerra;
bel condottier, bel condottier
cessa di far la guerra e vieni a goder.

Sette giorni appresso a quello
gran prurito si sente all'uccello
cos'è mai questo male novello
cha la madre natura mi dié?

 

Fu chiamato un famoso dottore
quello venne e poi disse: Fanfulla
qui bisogna tagliare una palla
o lo scolo morir ti farà.

In materia di scoli e banani
non c'è proprio mai nulla che tenga
vige solo la legge del menga
chi l'ha preso, l'ha preso nel cul.

 

Bel condottier, bel condottier
cessa di far la guerra, la guerra, la guerra;
bel condottier, bel condottier
cessa di far la guerra e vieni a goder.

 

La morale di questa mia storia
certo ognuno conosce a memoria
va applicata la legge del Menga
che a un dipresso s'enuncia così:

- Chi l'ha nel cul, chi l'ha nel cul,
chi l'ha nel cul se lo tenga, lo tenga.

Chi l'ha nel cul, chi l'ha nel cul,
chi l'ha nel cul se lo tenga ben dur.

 

Di rimando alla legge del Menga
contrapposta è la legge del Volga:
- Chi l'ha preso nel cul se lo tolga,
e lo metta nel cul del vicin!

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