Scavando
nel cilindro magico del mio Pc
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Senza Paura
C'era un piccolo molo incastrato nel paesaggio che mi si stendeva davanti
nell'aprire quella nuova finestra.
Non avevo chiesto molto. Almeno, non più di qualche parola.
Le schiene sono importanti.
Se penso alla superficie del corpo, la schiena ne occupa una parte considerevole.
Poi è l'unica ad essere priva di asperità ed escrescenze.
Si stende lì, mai muta, piena nel suo pacifico essere distesa.
Convoglia gli arti e la testa concedendogli un moto armonico ancora e speriamo per sempre, impossibile da riprodurre per gli scienziati della robotica.
Sì, mi piace pensarlo.
Mi piace pensare che sia come il corpo solare dal quale si irradiano i raggi.
È fonte di piacere.
Dopo l'esperienza delle mani gonfie di carezza,
della bocca scrosciante di baci,
delle braccia triangolo-alcova di un mondo che ci passerà avvolgente
e
travolgente, la schiena è l'agognato e potente ultimo approdo.
Quando da bambini la paura ci assaliva, la prima reazione consisteva
nel nascondere il viso e chiudere gli occhi.
Quando non bastava cercavamo una superficie solida contro cui appoggiare
la schiena ed incredibilmente ci sentivamo al riparo.
Resta fuori dalla visuale quell'angolo quando ci si vuole proteggere,
resta fuori dalla capacità di auto-difesa
e dalla consapevolezza che ci rende sicuri di ciò che accade.
Riflettendoci bene a quei tempi la presa sicura di un padre o di una madre
che ci sostiene sotto le spalle, salvandoci da una proverbiale caduta,
è difficile da ricordare.
Non potendo fissarla con una fotografia della memoria,
va ad occupare quell'archivio ingiusto dove sono catalogate
le cose verso le quali siamo irriconoscenti.
Quei salvataggi non valgono. E mi accorgo che accade tuttora.
Non avevo chiesto molto, qualche parola.
Per mollare gli ormeggi, il fragoroso “molla la cima!” è di rigore.
Trepidante già lo sentivo schioccare nelle orecchie!
Ma gli occhi mi guardavano incapaci e in slow motion ti risultò più semplice voltarti e regalarmi l'immagine della tua schiena.
Ecco… così tu non eri costretto a guardare e inoltre trovasti il tuo
muro,
un muro fatto però di me, contro cui nasconderti dalla paura.
Le schiene sono importanti. Si attende il permesso dell'autorità portuale …
A mani piene sul davanzale di marmo della finestra, vedo il porto nuovo.
È tardi! Corro giù per le scale, si parte!
Arrivata al molo salto sul ponticello, la Butterfly è pronta ed il permesso dell'autorità portuale è appena arrivato.
Saluto la schiena e le spalle, mi volto anche io
ma la mia testa
rifiuta di cancellarle.
Le porto con me finchè vorranno esserci, penso,
mentre mi tuffo nell'orizzonte scintillante.
Le schiene sono importanti …
Rossella
Grazie
Carpe Diem
"Mi mancano due righe scritte insieme"
Avete mai girato la schiena voi?
Io sì. Ma senza paura
Solo per lasciar prendere liberamente una decisione che sentivo già presa
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