L'amore raggiunge alti picchi d'intensità persino... nel dolore Fino a ridursi in...
Cenere
Scavavi nella mia cenere aggrottando le ciglia
Non per riaccendermi ma per distruggere i germogli che vi avresti trovato
Mentre le vergini piangevano straziandosi a quell'orrenda visione di sogno finito nel limbo dell'oblio.
Conobbi, nel mio tempo, solo una storia che a tanto possa tacere.
Messaggeri di Ulisse, figli del prode che si fasciò l'udito al canto delle sirene
Mi rechino il segreto di Fenice… qui al mio braciere
Un cuore non potrebbe sopravvivere a tanto Arriva silenziosamente e subito rifugge questo dolore
Allora credo agli angeli, solamente uno di loro custodisce la grandezza per abbracciare le mie membra e cullarle in una dolcissima nenia infinita che le risani
Il mio uomo più non sa
Il mio uomo più non vuole
Il mio uomo è la mia stessa cenere
Ed io proteggo solo parole d'amore
Rossella
Grazie Carpe Diem
Il salotto L'Angolo di Carpe Diem Poesia, favole e meditazioni Ultimi aggiornamenti del sito Home page